La Nuova Sardegna

Sassari

Ospedale declassato, tutti contro la Regione

Maggioranza e opposizione criticano l’assessore alla Sanità Arru: «Ennesimo schiaffo al territorio»

02 gennaio 2016
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OZIERI. La politica cittadina sul piede di guerra dopo la notizia che pare ormai certa del declassamento dell’ospedale Segni di Ozieri a presidio di base. Un’ipotesi che deriva dall’ormai assodato rifiuto da parte dell’assessorato regionale alla Sanità, e della giunta tutta, della contro-proposta sulla riforma della rete ospedaliera che era stata presentata da 67 sindaci del nord Sardegna e che prevedeva, diversamente dalla bozza originale, la classificazione degli ospedali di Ozieri, Alghero e Thiesi come ospedali riuniti di area omogenea di primo livello. Un rifiuto che di fatto significherà l’ulteriore impoverimento della sanità locale (con la chiusura di diversi reparti) e che pertanto ha provocato una reazione compatta da parte di tutte le forze politiche della città che, unitariamente, hanno già predisposto un documento di protesta che sarà condiviso con i sindaci degli altri Comuni. Attacchi alla marcia indietro dell’assessore Luigi Arru arrivano quindi dai gruppi di maggioranza e opposizione, ma anche direttamente da Forza Italia e dal Partito democratico. I gruppi della maggioranza Impegno e Solidarietà e Centristi parlano, per esempio, di «un passo indietro che non può essere interpretato se non come un altro schiaffo al territorio sassarese e alla pratica democratica» poiché dopo aver inizialmente fatto credere che la proposta dei 67 Comuni del nord Sardegna fosse valida, l’assessorato alla Sanità l’ha stralciata dalla bozza finale. Una «posizione intransigente della giunta» che non si spiega, dicono, e che manda all’aria il lavoro compatto di tutte le forze del nord dell’isola. Di fronte a questa situazione, il Pd di Ozieri chiede ai propri rappresentanti in consiglio regionale «di prendere pubblicamente posizione e invita il presidente dell’assemblea provinciale a convocare con urgenza gli organismi del partito perché si formalizzi la posizione del Pd a sostegno della risoluzione proposta dai 67 sindaci, molti dei quali proprio del Pd». Un netto rifiuto alla riforma arriva anche, come detto, da Ozieri Domani e da Forza Italia, e mentre quest’ultima parla di «soluzione raffazzonata» e di «un’ingerenza priva di alcun riferimento normativo e volta solamente a creare un assurdo divario nell’ambito territoriale regionale», il gruppo consiliare di minoranza annuncia reazioni eclatanti, compatte, contro la totale «indisponibilità al dialogo della giunta regionale» e «compromessi al ribasso che sanno di elemosina e non garantiscono il mantenimento di un livello minimo di servizi sanitari» nonché per ottenere un «riconoscimento che non è niente di meno o niente di più di quello che spetta al nord Sardegna».

Barbara Mastino

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