La Nuova Sardegna

Sassari

Acqua marrone dai rubinetti, il sindaco denuncia Abbanoa

di Gavino Masia
Acqua marrone dai rubinetti, il sindaco denuncia Abbanoa

Ieri pomeriggio Sean Wheeler si è presentato nella caserma dei carabinieri di via Antonelli «Chiedo di verificare una volta per tutte se l’acqua è pericolosa per la salute dei consumatori»

13 dicembre 2015
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PORTO TORRES. Il sindaco Sean Wheeler è andato ieri pomeriggio nella caserma dei carabinieri di via Antonelli per presentare denuncia formale nei confronti di Abbanoa. Il disservizio improvviso accaduto giovedì nella rete idrica cittadina – con conseguente uscita di liquido marrone e maleodorante dai rubinetti di numerose abitazioni - ha convinto il primo cittadino a chiedere conto all’autorità giudiziaria dell’ennesimo comportamento scorretto da parte dell’ente gestore dell’acqua pubblica.

Nell’esposto Wheeler chiede di «verificare se l’acqua è compatibile per il consumo umano e, con il supporto degli enti competenti, di verificare la salubrità in diversi punti della rete, a cominciare dal potabilizzatore di Truncu Reale».

Una sorta di resa dei conti per far uscire Abbanoa allo scoperto, dunque, ossia cercare di metterla di fronte alle proprie responsabilità per quel che è accaduto ad una città peraltro vessata da anni dai disservizi dell’acqua. «Quello che è accaduto nei giorni scorsi è molto grave – ha detto il sindaco –, e dopo aver ricevuto numerose segnalazioni dai cittadini abbiamo chiesto informazioni al gestore della rete: le spiegazioni di Abbanoa non sono state per nulla esaustive, considerando che l’acqua è usata da tutti, adulti e bambini, per l’igiene personale e per la preparazione del cibo, e dai titolari di bar e ristoranti per la preparazione di bevande e alimenti». Wheleer ritiene, infatti, che l’amministrazione comunale «deve essere messa tempestivamente nelle condizioni di sapere se l’acqua può essere utilizzata senza rischi per la salute delle persone».

Già nei precedenti incontri con Egas, sottolinea il sindaco, era stato detto che i cittadini non possono pagare per potabile l’acqua che spesso non è tale e quest’anno per circa centotrenta giorni non è stata utilizzabile: «Pretendiamo un ritocco verso il basso delle tariffe, ed Egas deve tramutare l’impegno verbale in un impegno formale, così come deve assolutamente essere formalizzato un altro punto della Carta dei servizi, quello che riguarda l’erogazione di una quota minima di acqua indispensabile per la vita di ogni persona».

Sulla vicenda dell’acqua sporca interviene anche l’associazione Civiltà è Progresso, dicendo che si farà carico dell’analisi di quel liquido che per giorni è uscito dai rubinetti di mezza città. «Invitiamo pertanto i cittadini che saranno vittime in futuro del disservizio – dice il presidente Alba Rosa Galleri –, di raccoglierne un campione seguendo questa procedura: vuotare una bottiglia di acqua appena aperta e riempirla almeno a metà del liquido che esce dal rubinetto; richiudere con lo stesso tappo; contattare l'associazione, anche attraverso facebook, e consegnare la bottiglia entro le 12 ore successive. Faremo esaminare il liquido a nostre spese». Se poi i cittadini vorranno contribuire, si devono recare alla Casa delle associazioni ogni martedì e giovedì, dalle 17 alle 18, dove si raccolgono anche adesioni per la class action contro Abbanoa.

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