La Nuova Sardegna

Sassari

Tassa sui necrologi, il Comune di Sennori fa marcia indietro

di Salvatore Santoni
Tassa sui necrologi, il Comune di Sennori fa marcia indietro

Sfuma anche la concessione degli spazi pubblicitari Due delibere annullate «per evidenti vizi di legittimità»

01 dicembre 2015
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SENNORI. Tramonta l’idea della tassa sui necrologi e sfuma la concessione degli spazi pubblicitari in paese. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Roberto Desini, fa marcia indietro e annuncia il ritiro di due delibere per evidenti vizi di legittimità. Al centro della bufera sono finiti due affidamenti diretti, uno assegnato con delibera di giunta e l’altro con delibera di consiglio, che non rispetterebbero le norme del codice dei contratti. Esulta la minoranza: «Soddisfatti per aver sventato l’introduzione di un nuovo balzello ed evitato atti illegittimi a danno dei sennoresi». Il primo cittadino a muso duro contro la struttura amministrativa, accusata di aver combinato un pasticcio: «Stufo dei vostri errori».

Necrologi. L’idea dell’esecutivo, avviata con una delibera del 2013 ma mai attuata, consisteva in due passaggi: la fornitura e messa in opera di 16 bacheche e 2 transenne porta necrologi, da installare in punti precisi del paese; la gestione per 9 anni - e quindi manutenzione ordinaria e straordinaria - da parte della Gesca Sas di Valledoria a fronte di una parte dell’introito (fino al 70%) del tributo per l’affissione dei necrologi. Niente di strano, se non fosse che il consigliere Antonio Canu ha scovato un baco nella procedura. In sintesi, invece che bandire una gara per spuntare il migliore canone di concessione, l’esecutivo avrebbe affidato la gestione delle bacheche a trattativa privata, come fosse un acquisto in economia. Un errore non di poco conto, che lo stesso sindaco ha riconosciuto e censurato.

Pubblicità. Stesso discorso per gli altri spazi pubblicitari del paese. Nella seduta del consiglio di sabato è ritornata a galla una delibera del maggio 2015, quando ad andare in affidamento a trattativa diretta è stata la concessione alla Pubblicitas Srl di Sassari. Cinque anni di gestione e un canone annuale netto di 4mila euro, che la società si impegnava a girare al Comune: questi i termini della proposta. In compenso, la Pubblicitas avrebbe introitato la relativa tassa di affissione. Anche in questo caso, delibera da annullare.

Lo sfogo. Sott’accusa – suo malgrado – è finito il responsabile dell’Area vigilanza, Enrico Cabras, bersaglio in aula delle ire del primo cittadino. «Se avessimo firmato la convenzione, lei avrebbe fatto compiere a tutto il consiglio un atto illegittimo», ha detto il sindaco rivolto al funzionario, che da parte sua, ha spiegato la contrastante giurisprudenza in materia, i motivi che non hanno portato alla sottoscrizione della convenzione e indicato la via dell’annullamento della delibera. «Questa circostanza – ha tuonato Desini – è la dimostrazione lampante che spesso si adottano provvedimenti di carattere amministrativo dove ci sono responsabilità che poi vengono scaricate sulla parte politica. Così come è emerso in maniera chiara nel caso delle affissioni mortuarie e quando gli uffici non ci hanno detto che i loculi tra il 1964 e 1977 non andavano pagati. Ecco perché ognuno si deve assumere le proprie responsabilità. Sono stanco di prendere schiaffi gratuiti».

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