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Proposta per rilanciare le antiche strade rurali

Proposta per rilanciare le antiche strade rurali

CASTELSARDO. Nuova proposta dell’associazione Nuovi Orizzonti all’amministrazione comunale per la valorizzazione del patrimonio archeologico culturale. L’associazione culturale, nata dalla lista...

28 novembre 2015
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CASTELSARDO. Nuova proposta dell’associazione Nuovi Orizzonti all’amministrazione comunale per la valorizzazione del patrimonio archeologico culturale. L’associazione culturale, nata dalla lista civica esclusa, per un errore formale, dalle scorse elezioni comunali, vuole essere comunque protagonista nella vita politica comunale e propone, ora, un progetto che prevede il recupero, la messa in sicurezza e la percorribilità a cavallo e in mountain bike di strade rurali già esistenti. «Il nostro territorio demaniale eccede di antichi percorsi e di primitive strade poderali che permettono di raggiungere tutti i Comuni limitrofi dell’Anglona e visitare, lungo l’itinerario, vecchie chiese e nuraghi - si legge nel documento protocollato in Comune - i quali avrebbero bisogno di un’attiva manutenzione per risorgere agli arcaici albori. Includendo le visite al Museo dell’Intreccio, al Museo Diocesano Polo di S’Antonio Abate, un esempio di percorso che potrebbe collegare la nostra area costiera all’entroterra anglonese, potrebbe essere: dal nuraghe Ispighia, al nuraghe Franzesu alla chiesa dello Spirito Santo del XVII secolo, alla chiesa della Madonna di Salaxiu del XII secolo per arrivare al territorio del Comune di Sedini, Tergu, Nulvi e tutti gli altri Comuni dell’Anglona». «A nostro avviso - aggiunge Cristian Speziga il presidente dell’associazione - i lavori di sistemazione di aree appartenenti al Comune si potrebbero commissionare alle cooperative locali che si occupano di conservazione e cura del verde, senza che la nostra amministrazione si trovi a dover programmare un budget aggiuntivo. Anzi, lo stesso Comune potrebbe tranquillamente garantirsi la possibilità di avere un surplus annuo proprio grazie al un canone versato dalle stesse cooperative con l’affidamento delle aree in oggetto del nostro territorio».

Donatella Sini

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