La Nuova Sardegna

Sassari

domani al civico

“Perché sparai alla mia amante”, stalker di 70 anni fa

SASSARI. La storia, o meglio la confessione, di uno stalker di altri tempi usata per conoscere meglio la realtà del carcere e per far riflettere i ragazzi sulla crudele attualità della violenza di...

26 ottobre 2015
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SASSARI. La storia, o meglio la confessione, di uno stalker di altri tempi usata per conoscere meglio la realtà del carcere e per far riflettere i ragazzi sulla crudele attualità della violenza di genere e per sensibilizzarli al rispetto della donna. È questo il senso del progetto realizzato dal Parco naturale regionale di Porto Conte e dalla casa editrice “Carlo Delfino” di Sassari, con il contributo dell’assessorato regionale della Difesa dell’ambiente, in collaborazione con nove scuole superiori di Sassari, Alghero e Porto Torres. Il piano è la naturale evoluzione della collaborazione tra il Parco e l’amministrazione penitenziaria che, attraverso il lavoro di alcuni detenuti, l’anno scorso aveva portato al recupero e alla digitalizzazione dell’immenso archivio storico della colonia penale di Tramariglio dalla sua apertura alla sua dismissione. Cinquemila fascicoli faticosamente raccolti e pazientemente catalogati da sei detenuti.

Tra le migliaia di storie umane venute alla luce c’è anche quella di Marcello Perucci, recluso a Tramariglio tra il 1941 e il 1942 e del suo diario “Perché sparai alla mia amante” con cui Perucci tentò di spiegare ai giudici e alla società il motivo del tentato omicidio di una ragazza di cui si era invaghito. In quelle pagine ci sono innumerevoli spunti di riflessione sul femminicidio, sulla violenza sulle donne, ma anche sul significato dell’istituzione carcere e sulla riabilitazione. Dopo la pubblicazione del volume “La colonia penale di Tramariglio” contenente il materiale recuperato nei sotterranei del carcere di San Sebastiano, la collana “I quaderni del Parco di Porto Conte” curata dal direttore del Parco Vittorio Gazale e da Antonello Serra si arricchisce con il libro “Detenuto matricola n. 555: Perché sparai alla mia amante”.

Domani a Palazzo di Città, mercoledì nella Sala Canu di Porto Torres e il 4 novembre al Civico di Alghero i responsabili del progetto incontreranno dalle 10.30 alle 13 gli studenti coinvolti nel progetto. Dopo l’introduzione che sarà fatta da Vittorio Gazale, il volume sarà presentato da Antonello Serra del Ceamat. Seguiranno gli interventi di Antonella Deriu e Irene Salis (Ceamat) e dell’avvocato Edoardo Morette che ha curato, nelle pagine del volume, l’aspetto della attualità del romanzo. Si parlerà naturalmente della storia di Marcello Peruccio e della sua confessione di un tentato femminicidio avvenuto il 17 settembre del 1937, ma identico per movente e per modalità alle tragedie che ancora oggi riempiono le cronache. Nel corso della mattinata sarà anche presentato il risultato del lavoro svolto, in collaborazione con i docenti, da alcuni educatori che hanno analizzato decine di questionari sulla violenza di genere ai quali hanno risposto gli studenti delle scuole coinvolte: i licei scientifico e linguistico di Alghero, l’istituto tecnico della città catalana; a Sassari il liceo scientifico Marconi, il liceo socio psicopedagogico “Margherita di Castelvì, il liceo classico Azuni, l’Itas e l’istituto De Villa; a Porto Torres il liceo scientifico.

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