La Nuova Sardegna

Sassari

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Feci nell’acqua: ennesimo divieto

Residenti e turisti insorgono e chiedono il servizio delle autobotti

19 agosto 2015
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CASTELSARDO. Il sindaco emette l’ennesima ordinanza che vieta l’utilizzo dell’acqua, la seconda in dieci giorni, e il popolo del web si scatena in proteste contro Abbanoa. Al 7 agosto risale la prima ordinanza che vietava l’utilizzo dell’acqua erogata dalla rete pubblica per la presenza di cloriti. Il clorito, che aiuta a mantenere disinfettata l’acqua più a lungo, sino al momento in cui arriva all’utente finale. La concentrazione del cloro residuo non deve però superare i limiti previsti dalla legge e qualora la Asl ne rilevi il superamento, e quindi la pericolosità per la salute pubblica, se ne vieta l’utilizzo. Bollirla non avrebbe fatto altro che aumentare la concentrazione dell’elemento chimico nell’acqua. Il 17 agosto, altra ordinanza di divieto di utilizzo a seguito delle nuove analisi dell’Asl. Stavolta a non essere conformi risultano i “coliformi totali” ovvero gli indicatori della contaminazione fecale delle acque. “Preso atto che l’acqua, immessa in rete attraverso l’impianto di potabilizzazione di Calcinaggiu e distribuita in tutto il territorio comunale non è conforme ai parametri - si legge nell’ordinanza affissa all’albo pretorio - ed è quindi necessaria l’adozione di un provvedimento che ne evidenzi la non idoneità al consumo umano diretto». La stessa ordinanza sottolinea che l’acqua può essere usata «previa bollitura e per tutti gli usi igienici». La bollitura infatti uccide i coliformi, ma aumenta comunque la concentrazione dei cloriti. Il problema, non nuovo nella città dei Doria, ha fatto scatenare sul web cittadini e turisti che chiedono un provvedimento comunale, come la fornitura dell’acqua potabile tramite autobotti. (d.s.)

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