La Nuova Sardegna

Sassari

IL FUTURO DEL LITORALE COSTIERO

Il Pul di Sorso è bersagliato dai ricorsi

SASSARI. Nuova girandola di ricorsi contro il Piano di utilizzo dei litorali (Pul) del Comune di Sorso. Il gestore di un chiosco che si trova nella sesta discesa a mare si è rivolto al presidente...

29 luglio 2015
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SASSARI. Nuova girandola di ricorsi contro il Piano di utilizzo dei litorali (Pul) del Comune di Sorso.

Il gestore di un chiosco che si trova nella sesta discesa a mare si è rivolto al presidente della Repubblica e alla Corte europea dei diritti dell’uomo per impugnare il piano che disciplina la costa da Platamona a Marritza obbligando i concessionari ad adeguarsi alle nuove norme urbanistiche, oltre a prevedere lo spostamento di tutte le strutture lungo diversi punti dell’arenile.

«Il Pul concentra troppi interessi privati e troppe cose anomale», denuncia il rappresentante legale della Expò mare Sas, Gavino Usai. Il nuovo strumento urbanistico che disciplina la fascia costiera è entrato in vigore da febbraio 2015: in pochi mesi era stato impugnato da altri 4 concessionari. Il punto centrale sul quale si è concentrata l’amministrazione comunale di Sorso è la difesa dell’ambiente: un obbiettivo raggiungibile soltanto traslando le concessioni a distanza dal piede delle dune, arretrando i parcheggi, ed evitando il calpestio della sabbia dagli utenti.

«Lo spostamento della mia concessione coincide anche con un pesante ridimensionamento della struttura, questo significa che dopo decenni non potrò più fare il ristoratore perché la nuova area che vorrebbero che io occupassi prevede soltanto un bar: non esiste una cosa del genere, io ho carte che mi consentono di avere impianti di difficile rimozione fino al 2020», spiega l’esercente, che nei ricorsi, a proposito della legittimità del Pul, ha sostenuto: «Tali provvedimenti sono illegittimamente ritenuti definitivi e l’arbitrarietà dello stesso privo di ogni forza di legge, produce degli effetti economicamente irreparabili per l’attività, oltre alle ingiustificate spese che potrebbe subire la società».

L’amministrazione comunale di Sorso ha avviato già da tempo una ricognizione delle strutture che andranno demolite. In realtà, dei vecchi chioschi non se ne salverà neanche uno: risultano datati rispetto alle nuove norme e in ogni caso spariranno. La distinzione va fatta tra i 6 esercenti che hanno esercitato il diritto di prelazione per occupare le nuove aree (loro demoliranno i chioschi in autonomia contestualmente alle nuove realizzazioni) e i rimanenti 4 - più qualche abusivo - per i quali, probabilmente, sarà necessario eseguire le demolizioni con le ruspe mandate del Comune. A patto che il Pul superi indenne lo scoglio dei ricorsi.

Salvatore Santoni

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