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Sassari

Mensa e trasporto: gli alunni disabili di Sassari adesso pagheranno

Uno studente diversamente abile
Uno studente diversamente abile

Allarme tra le famiglie degli studenti delle scuole comunali. I servizi erano gratuiti, dal prossimo settembre si cambia

19 giugno 2015
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SASSARI. «Hanno cancellato l’esenzione dalla mensa e dal trasporto per gli studenti disabili delle scuole comunali». Da giorni tra le famiglie degli alunni svantaggiati è un rincorrersi di telefonate, un passa parola che sta generando ansia e preoccupazione.

Il primo allarme è scattato quando i genitori hanno preso visione del modulo per l’iscrizione al servizio di mensa per il prossimo anno scolastico 2015-2016. Nella domanda non è previsto alcun accesso gratuito. E il 3 luglio prossimo è l’ultimo giorno per inviare la richiesta.

Un ulteriore approfondimento ha portato alla scoperta di una recente delibera della giunta e di un avviso pubblicato sul sito istituzionale del Comune. Nella delibera non compare più, come era avvenuto in passato, uno specifico capitolo che preveda l’esenzione a favore dei diversamenti abili dal pagamento del ticket per i pasti. Ma si rimanda, per le tariffe da applicare, al modello Isee (l’indicatore sulla situazione economica), così come per quanto riguarda il trasporto.

Un fulmine a ciel sereno per le famiglie dei disabili. Soprattutto per quelle monoreddito, e sono tante, visto che spesso le madri, per poter assistere i figli in difficoltà, rinunciano al lavoro. Ma anche per tutti quei genitori che il lavoro l’hanno perso. Perché avere un figlio disabile costa. Ci sono terapie da seguire che hanno un forte impatto economico sui bilanci familiari, e se gli stipendi sono bassi si sente, e ccome.

Invece dell’esenzione, per la mensa sono previste una serie di riduzioni tariffarie, da richiedere presentando il modello Isee, pena l’applicazione della tariffa più alta.

Il fatto è che gli sconti in base al reddito ci sono e avvantaggiano le fasce fino a 12mila euro. Oltre i 16mila euro di reddito familiare, invece, scattano gli importi più alti per accedere al servizio. Così, se si sfora di poche centinaia di euro su quei 16mila euro, far mangiare il proprio figlio a scuola viene a costare 71 euro al mese.

Una spesa che può essere insormontabile per le famiglie in cui lo stipendio è uno solo. Ed è la situazione in cui si stanno trovando molti nuclei familiari. Se poi a questo si aggiunge che anche il trasporto si dovrà pagare, sempre secondo il modello Isee, i conti di casa per molti rischiano di non quadrare più. Ma soprattutto le famiglie lamentano che l’informazione sia stata scarsa e che le decisioni il Comune le stia prendendo senza aver coinvolto le associazioni dei disabili.

E a Palazzo Ducale cosa rispondono? L’assessora alle politiche educative e giovanili, Maria Francesca Fantato, spiega che in effetti l’accesso gratuito ai servizi di mensa e trasporto così come era previsto in passato non esiste più. Ma che nel calcolo del nuovo Isee, introdotto il primo gennaio scorso, «è previsto a monte un abbattimento del reddito in caso di disabilità che non era a presente prima; dunque questo comporta un evidente bilanciamento. Inoltre – prosegue l’assessora Fantato –le tariffe sono rimaste invariate rispetto allo scorso anno. Nei confronti della disabilità c’è la massima attenzione, basti pensare che nel caso dei servizi da zero a tre anni, i bimbi con handicap hanno la priorità di accesso ». (p.f.)

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