La Nuova Sardegna

Sassari

Il Comune a caccia di 26 milioni di euro da Imu e Tasi

di Vincenzo Garofalo
Il Comune a caccia di 26 milioni di euro da Imu e Tasi

Martedì 16 la scadenza per il pagamento delle due imposte Tolte riduzioni ai single. L’assessora: «Nessun aumento»

14 giugno 2015
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SASSARI. Martedì 16 giugno scade il termine per il pagamento delle imposte locali Tasi e Imu: il Comune a caccia di 26 milioni di euro dei contribuenti. A tanto ammonta la previsione di incassi da parte di Palazzo Ducale dalle tasse dovute dai cittadini per il 2015. Due sono le sigle incubo per i sassaresi: la Tasi, che raggruppa tutti i servizi cosiddetti indivisibili, e l’Imu.

Entrambe possono essere pagate in un’unica soluzione entro il 16 giugno o in due rate, la prima con scadenza 16 giugno e la seconda con scadenza 16 dicembre. «Nonostante ci troviamo costretti a fare i conti con altri 5 milioni di mancati trasferimenti statali e regionali, abbiamo scelto di non aumentare le aliquote né per quanto riguarda la Tasi, né per l’Imu», spiega l’assessora al Bilancio di Palazzo Ducale, Amalia Cherchi.

Seduta alla scrivania del suo sobrio ufficio con vista su un cortile stile 41 bis, l’assessora della Giunta Sanna scuote la testa e abbassa lo sguardo: «Compilare un bilancio sta diventando sempre più un’impresa, ma come amministrazione ci siamo posti due punti fermi: garantire l’erogazione dei servizi sociali e non aumentare le imposte locali – dice –. È uno sforzo immenso, ma ci stiamo riuscendo tagliando tutte le spese che non siano assolutamente indispensabili e sondando continuamente nuove possibili fonti di finanziamento per le attività come, per esempio, la cultura».

Imu e Tasi sono rimaste quindi invariate rispetto allo scorso anno, ma sulla Tasi, la giunta ha eliminato un’agevolazione che potrebbe creare qualche problema a migliaia di cittadini: è stata abolito il bonus del 50 per cento per chi occupa da solo un appartamento.

Per il calcolo delle imposte da pagare l’amministrazione ha messo a disposizione dei contribuenti un simulatore sul sito istituzionale del Comune, semplice da usare: basta inserire la tipologia del fabbricato e la rendita catastale e si ottiene con esattezza l’importo della tassa da pagare, in una o due rate.

La Tasi dovranno pagarla tutti i possessori, o detentori a qualsiasi titolo, di immobili, compresa, appunto la prima casa. Restano esenti solo i terreni agricoli.

Le aliquote stabilite dal Comune di Sassari sono: il 2 per mille per le abitazioni principali; 1,5 per mille gli altri immobili; 1 per mille i fabbricati rurali a uso strumentale. Non devono pagare la Tasi, i possessori d’immobili catalogati con le categorie catastali A1, A8 e A9, abitazioni non locate (a disposizione), aree edificabili, terreni agricoli e gli immobili appartenenti alla categoria catastale D5 e D8. Inoltre sono esenti dal versamento della tassa sui servizi indivisibili anche le famiglie che hanno un reddito Isee non superiore a 6 mila 501 euro.

Il regolamento per l’applicazione della Tasi prevede anche diverse riduzioni con l’abbattimento della tariffa del 10 per cento per le case usate stagionalmente o comunque in modo discontinuo; del 30 per cento per locali diversi dalle abitazioni e aree scoperte adibite a uso stagionale o a uso non continuativo; del 50 per cento per abitazioni occupate da soggetti che risiedono o abbiano la dimora, per più di sei mesi all'anno, all'estero; del 70 per cento per i fabbricati rurali ad uso abitativo.

Il Comune prevede di incassare per il 2015 dalla Tasi 10 milioni e 650 mila euro. Restano invariate le aliquote e le regole per il pagamento dell’Imu: si paga dal 4 ‰ al 10,6 ‰ a seconda della categoria catastale; sono esenti le abitazioni principali (esclusi immobili di pregio, edifici signorili, ville), mentre resta valida l’aliquota dello 0,76 % per l’Imu agricola, ricorsi permettendo.

L’anno scorso, per la Tasi il Comune aveva incassato alla scadenza molto meno di quanto preventivato: 9,9 milioni contro i tredici ipotizzati. Perché era stato sottostimato il numero delle famiglie con reddito basso e quindi esenti. Le somme previste sono state soltanto in piccola parte recuperate: Palazzo Ducale si è trovato sotto di tre milioni.

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