La Nuova Sardegna

Sassari

Migranti in fuga bloccati a Porto Torres

di Gavino Masia
Migranti in fuga bloccati a Porto Torres

Volevano imbarcarsi sul traghetto in partenza per Genova, avevano i biglietti ma non i documenti

05 giugno 2015
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SASSARI. Una ventina di profughi di diverse nazionalità hanno tentato ieri sera di imbarcarsi sulla nave Tirrenia in partenza per Genova - senza documenti che ne attestavano l’identità - inscenando una protesta civile davanti al cancello d’ingresso per la banchina di ponente 1 dove era ormeggiato il traghetto. Il loro scopo era quello di impedire l’accesso all’imbarco alle auto e ai passeggeri, ma il pronto intervento degli agenti del posto fisso di polizia - col supporto dei carabinieri - ha rimosso sul nascere il timido tentativo messo in atto da immigrati somali, eritrei e senegalesi.

Al controllo documenti degli agenti quasi tutti avevano il biglietto per la tratta Porto Torres-Genova, ma non i documenti come richiesto dalla Cin Tirrenia per dare il via libera all’imbarco. I migranti facevano parte del gruppo degli 890 profughi arrivati a Cagliari - dove sono sbarcati dopo essere stati soccorsi da una nave tedesca nelle coste libiche -, ma risultano sprovvisti di documenti e al momento del loro arrivo in Italia avevano rifiutato di farsi foto segnalare. Resta il fatto che qualche agenzia privata ha emesso i biglietti per il traghetto senza richiedere i documenti d’identità, illudendo magari queste persone che volevano arrivare in Germania per iniziare a lavorare.

I profughi sono rimasti nel varco portuale vicino alla caserma dei vigili del fuoco fino alla partenza della nave, e nel frattempo è scattata la solidarietà cittadina attraverso gli scout Cngei, guidati da Lello Cau, che si sono subito attivati per reperire dei viveri. Dopo poco tempo sono arrivati un piatto caldo e delle bottiglie d’acqua per rifocillarli dopo la lunga trasferta per arrivare al porto turritano. Porto Torres ha dato ancora una volta la sua testimonianza di solidarietà.

La volontà espressa dai profughi è stata comunque quella di rimanere seduti all’ingresso del porto in attesa della prossima nave del giorno dopo, senza rendersi perfettamente conto che la mancanza di documenti rende praticamente impossbile la loro partenza dall’isola.

La polizia ha gestito la situazione sino a tarda notte, dialogando con loro e cercando di fargli capire quanto fosse importante rientrare ai centri accoglienza del territorio (Valledoria e Santa Maria La Palma) così come prevede la legge.

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