La Nuova Sardegna

Sassari

Litoranea chiusa da 6 mesi Peru: «Promesse tradite»

di Salvatore Santoni
Litoranea chiusa da 6 mesi Peru: «Promesse tradite»

Il vicepresidente del consiglio regionale: tante passerelle e poche azioni concrete L’impegno: una serie di emendamenti per riaprire il ponte sul rio Pedrugnanu

30 dicembre 2014
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SORSO. «Un intero territorio è diviso a metà dal 18 giugno a causa dell’interruzione della litoranea di Platamona: l’arteria più importante, che collega Sassari, Porto Torres, Stintino con Castelsardo, Santa Teresa di Gallura e tutto il nord della Sardegna». È il tema della denuncia che arriva direttamente dalla vice presidenza del consiglio regionale, affidata al consigliere Antonello Peru (Forza Italia). Il crollo del ponte sul Rio Pedrugnanu, situato lungo la strada provinciale 81, mette l’ente Provincia di fronte a un’amara verità: i denari per ricostruirlo non ci sono. «Non passano i cittadini, non passano i visitatori e le imprese, isolate, sono allo stremo delle forze», rimarca il consigliere regionale di Sorso. Oggi il ponte provvisorio risulta ancora chiuso alla circolazione per questioni di sicurezza. La rapida e continua successione di allerta per rischio idrogeologico – rilasciati dalla Protezione civile – qualche settimana fa ha convinto la Provincia a non rischiare optando per la chiusura. Infatti, il rio Predugnanu - che scorre sotto il salto provvisorio approntato ad agosto scorso - convoglia a mare le acque di risulta del depuratore consortile Sorso-Sennori. L’esponente forzista critica in modo aspro chi nel visitare i territori colpiti dal nubifragio avrebbe fatto – a suo dire – un bluff con il solo scopo di apparire. «I consiglieri regionali di maggioranza del territorio, dopo le passerelle dei mesi scorsi, hanno tradito tutte le promesse a buon mercato», continua sferzante Peru.

In realtà, i finanziamenti regionali pervenuti in Provincia sommano a 300mila euro, di cui 150mila sono stati spesi in precedenza per i lavori di ripristino urgente (il ponte provvisorio), e i restanti 150mila serviranno sia per gli studi e progetti necessari a costruire il nuovo ponte (100mila euro circa), sia per approntare un sistema di chiusura temporizzata della strada (50mila euro). Ma per fare il ponte, di euro ne servirebbero almeno 1milione. «Riviviamo l’incubo attraversato da altri territori nel 2013, con la differenza che, mentre in entrambi i casi il Governo ha fatto orecchie da mercante, in quello di Olbia la giunta di centrodestra e il consiglio regionale, a differenza di quelli attuali, stanziarono immediatamente ingenti risorse», sottolinea il consigliere sorsense. Per questo, la minoranza in consiglio regionale affila le armi dando appuntamento alla maggioranza nella discussione della prossima legge di bilancio, che verrà portata in aula a breve. «Nella prossima legge Finanziaria – conclude Peru – proporremo una serie di emendamenti per assicurare anche alla Romangia misure di sostegno adeguate a superare le difficoltà causate dalla calamità naturale del giugno scorso. In quella sede vedremo chi difende il nostro territorio con i fatti e chi invece quando entra nel palazzo del consiglio regionale dimentica facilmente gli impegni presi».

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