La Nuova Sardegna

Sassari

Il Comune si prepara a eseguire l’esproprio di case abbandonate

di Vincenzo Garofalo
Il Comune si prepara a eseguire l’esproprio di case abbandonate

Palazzo Ducale intende recuperare gli immobili decadenti L’obiettivo è quello di restituire dignità al quartiere antico

19 dicembre 2014
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SASSARI. I palazzi abbandonati del centro storico hanno i giorni contati. L’assessorato all’Urbanistica sta preparando un “Regolamento per la classificazione a rudere” degli immobili in stato di abbandono, nuove norme che consentirebbero a Palazzo Ducale di espropriare le case decadenti e recuperarle. «L’ideale sarebbe riuscire a includere gli immobili così espropriati nei progetti di housing sociale», ha spiegato l’assessore all’Urbanistica, Alessio Marras, che ieri mattina ha illustrato il “dopo Puc” alla commissione consiliare presieduta da Marco Manca. «Ma non escludiamo, dove possibile, la possibilità di demolire gli edifici abbandonati per dare respiro al centro storico ricavando piccole piazze o giardini».

Riqualificare il centro. L’intenzione è quella di restituire dignità al quartiere più antico di Sassari iniziando proprio dal decoro urbano, e quindi trasformando i tanti ruderi disabitati da anni e spesso pericolanti che si trovano per le stradine acciottolate del centro. E visto che i privati non hanno interesse o non hanno le possibilità economiche per recuperare questi edifici, in base al regolamento in via di definizione, il Comune subentrerebbe come proprietario tramite una procedura di esproprio. Resta da quantificare quanti sono i palazzi ridotti a un rudere che potrebbero passare nel patrimonio comunale e trovare le risorse economiche per gli espropri ed eventualmente per le demolizioni o le ristrutturazioni. Il regolamento che consentirà al Comune di dare una ventata di fresco al centro storico è solo uno dei tanti passi che Palazzo Ducale farà per dare concretezza al Piano urbanistico comunale (Puc) appena entrato in vigore (è stato pubblicato sul Buras l’11 dicembre). Passi che l’assessore Marras ha elencato alla Commissione, precisando che le priorità saranno, l’approvazione dei piani particolareggiati delle varie zone della città e delle borgate, del Piano di utilizzo dei litorali, e la modifica del regolamento edilizio. Tutti progetti che dovranno poi essere inseriti nel Puc con delle varianti che dovranno essere approvate dal Consiglio comunale, ma che non richiederanno il parere di coerenza della Regione.

Piani particolareggiati. «Sono azioni che ci consentiranno di dare forza e concretezza al Puc e al grande lavoro fatto finora», precisa ancora Alessio Marras, «il Puc non è un punto di arrivo ma un punto di partenza». Senza l’adozione di questi progetti in pratica il Puc sarebbe quasi inutile. I piani particolareggiati e il Pul consentiranno infatti di poter intervenire dal punto di vista urbanistico, seguendo le indicazioni dello strumento urbanistico comunale. Senza i piani particolareggiati e il Piano per l’utilizzo del litorale, nelle zone interessate (borgate e centri matrice), sarebbe impossibile muovere una sola pietra, e l’intero impianto del Puc resterebbe solo un bel progetto da sfogliare, ma non attuabile.

Le modifiche in programma. La gran parte dei piani particolareggiati relativi ai vari quartieri della città sono già pronti, e gli uffici potranno apportare le leggere modifiche necessarie per renderli attuali al nuovo Piano urbanistico comunale. Per certi versi si è già a buon punto, dunque, anche se il lavora da svolgere non è ancora completato. Infatti, aAltri piani particolareggiati, come ad esempio quello di Tottubella, Argentiera, e della zona di viale Dante, devono ancora essere ultimati da professionisti esterni cui, a suo tempo, era stato affidato l’incarico.

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