La Nuova Sardegna

Sassari

I 25 anni di sacerdozio di don Maya con festa a sorpresa

I 25 anni di sacerdozio di don Maya con festa a sorpresa

OZIERI. Sono stati celebrati nei giorni scorsi con una celebrazione eucaristica e una festa a sorpresa organizzata da alcuni amici a Chilivani, i 25 anni di sacerdozio di don Pierre Claver Maya,...

06 dicembre 2014
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OZIERI. Sono stati celebrati nei giorni scorsi con una celebrazione eucaristica e una festa a sorpresa organizzata da alcuni amici a Chilivani, i 25 anni di sacerdozio di don Pierre Claver Maya, sacerdote nato a Mushaki nel Congo ma che vive in Sardegna da ormai quasi 12 anni.

Ordinato sacerdote nel 1989, don Maya ebbe il suo primo incarico nel 1993 e poi fu inviato come missionario in Ruanda nel 1995 dove rimase sino al 1992. L’anno dopo giunse in Italia e fu inviato in Sardegna: nella diocesi di Ozieri fu presente in diverse parrocchie, tra cui Osidda, e ora è sacerdote della piccola comunità di Chilivani.

Qui si è svolta, come detto, la festa, che si è aperta con la celebrazione eucaristica ed è proseguita con un banchetto nel ristorante Donna Maria. Qui don Maya ha festeggiato il quarto di secolo di sacerdozio circondato dai sui tanti amici e dai suoi nuovi familiari e fratelli.

Persone a lui care che comunque non gli fanno dimenticare la sua famiglia d’origine, fratelli e nipoti ai quali fa visita quando può e che segue da lontano con grande attenzione, in particolare vista la difficile situazione di guerra in cui vive il suo Paese d’origine.

Nell’occasione della festa un gruppo di fedeli di Osidda ha voluto dedicare a don Pierre una accorata lettera di ringraziamento per il suo operato in quella parrocchia, caratterizzato da «bontà, saggezza, perseveranza e tanta umiltà» e da un atteggiamento paterno di limpidezza e semplicità che gli ha consentito di «gestire le intemperanze promuovendo la convivialità, l’incontro e il dialogo».

Doti che a don Pierre Claver Maya vengono quotidianamente riconosciute da tutti i fedeli, ma che gli amici di Osidda hanno voluto mettere per iscritto nella loro lettera per sancire anche sulla carta il grande valore di un rapporto umano nato durante i tre anni di permanenza di don Maya nella parrocchia ma che è destinato a durare molto a lungo nel tempo. (b.m.)

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