Il giudice vieta gli slacci ad Abbanoa
Civiltà è Progresso aveva presentato un ricorso contro un’ingiunzione della società regionale
02 dicembre 2014
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PORTO TORRES. Il ricorso urgente presentato dai soci dell’associazione “Civiltà è Progresso” - proposto perché venisse ingiunto ad Abbanoa di non procedere alla sospensione del servizio idrico minacciato con la diffida inviata a diversi utenti, ai quali si imponeva lo spostamento dei contatori all’esterno della proprietà privata e a loro spese – è stato accolto dal tribunale civile di Sassari.
Il giudice aveva ritenuto in precedenza, dopo che l’ente gestore aveva dichiarato che non era sua intenzione sospendere la fornitura, non si dovesse dar luogo ad alcun provvedimento d’urgenza in quanto la minaccia era solo “ipotetica” e aveva compensato le spese di giudizio.
Ora, però, il collegio al quale si sono rivolti gli utenti soci di “Civiltà è Progresso” ha dato loro ragione, condannando Abbanoa alla refusione delle spese dei due gradi di giudizio. «Naturalmente anche questo è un risultato che si ascrive ai legali che da oltre un anno sono al fianco dell’associazione e che seguono con grande professionalità i gravi disagi cui sono sottoposti i cittadini a causa delle “stranezze” che Abbanoa sforna quasi giornalmente», sottolineano gli utenti soci.
L’associazione “Civiltà è Progresso” si aspetta ora che anche Abbanoa, con altrettanta coerenza e per onestà intellettuale, pubblichi sul proprio sito web l’ordinanza resa dal Tribunale. «Così come a suo tempo aveva pubblicato con toni trionfalistici – aggiungono i soci –, rivelatisi oggi del tutto inappropriati, l’ordinanza del giudice monocratico».
L’associazione ha intanto organizzato per domani alle 15, nella sala Filippo Canu, una assemblea cittadina dove si discuterà di deposito cauzionale e di altre iniziative che si stanno intraprendendo a difesa degli utenti. (g.m.)
