La Nuova Sardegna

Sassari

Rissa al bar: assolte nonna, figlia e nipote

di Nadia Cossu
Rissa al bar: assolte nonna, figlia e nipote

La lite tra tre donne della “Sassari bene” e tre rivali era finita a pugni, spinte e minacce di morte

20 novembre 2014
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SASSARI. Nonna di 77 anni, figlia di 48 e nipote di 25 della “Sassari bene” finiscono in tribunale imputate per rissa. La storia – che risale al 2009 e che solo ieri mattina è arrivata a conclusione – è finita con un’assoluzione per tutte e tre «perché il fatto non sussiste». Le “rivali” non avevano invece fatto opposizione al decreto penale ed erano state condannate al pagamento di una multa.

Nonna, figlia e nipote sono invece andate a dibattimento e ieri il giudice ha accolto la tesi dell’avvocato difensore Stefano Porcu: quel giorno di novembre di cinque anni fa le tre donne non fecero altro che difendersi dalle botte durante una lite tutta al femminile scoppiata all’interno di un bar di piazza d’Italia.

Gli animi si erano scaldati perché le tre imputate avevano chiesto ad altre tre donne sedute in un tavolino vicino di fare qualcosa per calmare un bambino particolarmente vivace che era insieme a loro. Prima nella querela e poi in aula hanno raccontato come degenerò la discussione: «Sapevo che eri una rincoglionita ma non pensavo ti fossi rincoglionita fino a questo punto», avrebbero detto alla 48enne, poi alla più anziana: «E lei non si vergogna? Se ne stia a casa che suo marito è morto e se ne vada a Casa Serena» e infine ci era passata anche la più giovane: «E tu chi sei? Vai a casa e levati quel trucco che sembri una bagassa. Ti gonfio la faccia».

Volarono parole talmente pesanti che dovettero intervenire anche i proprietari del locale. «Ma dopo circa un quarto d’ora – hanno raccontato le imputate – le signore si sono alzate come per andare via e una ha afferrato per i capelli la ragazza dicendole: “brutta cagna sterile, puttana, tu sei finita”». La 25enne a quel punto avrebbe cercato di divincolarsi, la madre e la nonna sono intervenute in sua difesa e hanno preso colpi anche loro: un pugno la 77enne, gettata a terra, strattonata e colpita più volte la 48enne.

«Divise dai proprietari, siamo state messe al riparo dietro il bancone, ma una delle tre signore ha lanciato una zuccheriera». A quel punto, mentre volavano minacce del tipo che «ovunque ci avessero trovato ci avrebbero ucciso, siamo entrate nel magazzino e abbiamo aspettato l’arrivo dei carabinieri». E poi tutte e tre sono finite in ospedale con prognosi dai cinque ai dieci giorni per via dei traumi riportati. Ieri la conclusione del processo: le imputate in realtà cercarono solo di difendersi.

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