La Nuova Sardegna

Sassari

Un inno al “maestro del canto a bolu”

di Emidio Muroni
Un inno al “maestro del canto a bolu”

Il polo culturale di Bonorva è stato intitolato a Peppe Sozu, il poeta improvvisatore nato 100 anni fa

12 novembre 2014
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BONORVA. Sabato scorso i concittadini, i numerosi conoscenti, gli estimatori della poesia dialettale e di Peppe Sozu (Giuseppe Sotgiu), uno dei più grandi interpreti di “Sa poesia a bolu”, in occasione dell’intitolazione alla sua memoria del polo culturale, hanno vissuto un momento di viva commozione cui è seguita una serata straordinaria, caratterizzata e indirizzata dalle diverse e profonde considerazioni tenute da insigni studiosi di “sa limba” e grandi conoscitori della eccezionale figura di poeta ed uomo del poeta bonorvese su alcuni temi che ne hanno segnato la vita e le opere.

Alle 16, il sindaco Giammario Senes con il figlio del poeta, Angelino Sotgiu, hanno scoperto la lastra commemorativa collocata all’ingresso del polo culturale di Piazza Sant’Antonio.

Al termine della cerimonia i partecipanti si sono spostati nel salone del consiglio comunale, in Piazza Santa Maria, per la parte culturale dell’evento e la celebrazione del ricordo di Beppe Sozu, a cento anni dalla nascita e settantacinque dalla prima “gara poetica”.

Il numeroso pubblico, che ha gremito la sala in ogni ordine di posti, ha potuto così assistere ai vari interventi degli oratori che ne hanno onorato la memoria con tante piccole e significative “lectio magistralis”, come ha osservato qualche oratore, che hanno evidenziato, in modo semplice e chiaro, le grandi qualità umane e poetiche del cantore che, per oltre 50 anni, ha calcato i palchi della Sardegna, del continente e di alcuni paesi esteri e trasferito con le sue rime la capacità di capire e tramandare i concetti base della nostra cultura.

All’introduzione del sindaco Giammario Senes, e dell’assessore alla Cultura, Giovanna Tedde, è seguito l’intervento di Paolo Pillonca, amico fraterno del poeta scomparso, studioso e interprete preciso e puntuale dei suoi canti, che ha tracciato i momenti salienti del percorso di vita (“Sa caminera”) dell’uomo e del poeta. Giacomo Mameli, che ha coordinato gli interventi, ha parlato dell’affetto e l’ammirazione che Sozu ha saputo destare, non solo fra i sardi, con la bellezza delle sue rime. Bachisio Bandinu, ha parlato dell’uomo poeta come eccezionale parte attiva di una poesia che proveniva dall’interno del suo animo, dopo aver maturato e metabolizzato i sentimenti più puri. Padre Salvatore Morittu ha parlato della grande fede del poeta e dell’amore per la famiglia, vissuto, pur in momenti difficili, con grande serenità, e dignità. Al termine numerosi cantadores, provenienti da vari centri della Sardegna, hanno voluto onorare la memoria del “maestro del canto a bolu” dedicandogli diverse rime, cantate con l’accompagnamento del coro di Silanus che, per tanti anni, ha fatto da cornice alle sue gare poetiche. Si è chiusa così, con una chiara e precisa rivisitazione storica, una splendida e interessante serata di cultura che ha onorato la memoria di un grande artista che tanto ha dato al proprio paese.

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