La Nuova Sardegna

Sassari

I sindaci bocciano il bilancio del 2013

di Luigi Soriga
I sindaci bocciano il bilancio del 2013

Presenti alla conferenza solo 12 su 66 primi cittadini. Desini: «L’azienda ha speso 20 milioni in più»

01 novembre 2014
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SASSARI. E’ stata una delle conferenze provinciali sanitarie meno partecipate della storia. Eppure l’argomento meriterebbe grande attenzione: si parlava del bilancio 2013 dell’Asl, e i sindaci del territorio erano chiamati a esprimersi sul documento contabile e dunque sull’operato dell’azienda sanitaria.

Su 66 sindaci erano presenti solo 12 rappresentanti: Alghero, Banari, Bultei, Castelsardo, Nule, Ozieri, Porto Torres, Pozzomaggiore, Sennori, Siligo, Sorso, Thiesi. Nemmeno l’ombra del primo cittadino di Sassari Nicola Sanna, spesso generoso vidimatore di eventi. Ma evidentemente il modo in cui l’Asl spende milioni di euro per prendersi cura dei cittadini, è meno importante dell’inaugurazione del parco giochi dell’ospedale o della giornata sull’ictus (giusto per restare in tema di sanità).

In ogni modo i sindaci che hanno partecipato all’incontro, dopo aver ascoltato per oltre un’ora e mezzo l’entusiastica relazione del manager Marcello Giannico, alla fine hanno stroncato il bilancio 2013. Non si tratta naturalmente di un parere vincolante, ma è comunque un segnale di apprezzamento, forse più politico che tecnico, del suo operato. A favore di Giannico si sono espressi guardacaso i sindaci di Sorso e di Castelsardo, dopodiché 2 astenuti, due assenti e sei contrari. Tra questi il sindaco di Sennori Roberto Desini, che ha attaccato duramente la gestione dell’Azienda sanitaria locale. «Ci sono troppe cose che non quadrano nel documento contabile – ha detto Desini – Innanzitutto viene chiuso, per il terzo anno consecutivo, con grave ritardo. Poi i debiti vengono rimandati all’esercizio finanziario 2014. Questo comporta un danno economico, per gli interessi passivi sui debiti. E poi è inutile che Giannico si vanti di aver ridotto i disavanzi sbandierando solo 5 milioni di euro di passivo. La verità, e lo si legge bene nel verbale sindacale, è che i costi di gestione, rispetto al 2012, sono aumentati di oltre 20 milioni di euro, nonostante le direttive siano quelle di contenere la spesa». In effetti consultando le voci “Valore della produzione” e “Costi della produzione”, si evince facilmente che l’Asl di Sassari ha potuto contare sulle sovvenzioni della Regione che ha erogato 20 milioni di euro. Se poi Giannico quelle risorse le ha spese bene per erogare servizi e migliorare le prestazioni, è un altra questione, ma resta il fatto che tra il 2012 e il 2013 l’Asl ha speso 25 milioni in più. I sindaci, nelle proprie valutazioni, si sono basati anche sui rilievi mossi dal collegio sindacali. E tra le sottolineature ne emerge un’altra: le proroghe contrattuali illegittime che l’Asl porta avanti da almeno quattro anni. Si parla di ristorazione, guardiania, lavanolo e via dicendo, per i quali non sono state ancora bandite nuove gare, che permetterebbero all’Asl ribassi e risparmi rispetto alle attuali onerosissime gestioni.

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