La Nuova Sardegna

Sassari

Rio Calamasciu, minaccia per i cittadini

di Vincenzo Garofalo
Rio Calamasciu, minaccia per i cittadini

Il Comune condannato a pagare la messa in sicurezza del fiumiciattolo che scorre tra Predda Niedda e Caniga

31 ottobre 2014
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SASSARI. «Stato di pericolo grave e attuale tale da minacciare non solo le cose, ma anche le persone». Con queste motivazioni il Tribunale civile di Sassari, ha respinto l’opposizione del Comune di Sassari a un’ordinanza emessa l’11 settembre 2014 dal giudice, Cristina Fois, con cui si obbliga l’amministrazione comunale a mettere in sicurezza il tratto del rio Calamasciu. Un corso d’acqua che, a ogni acquazzone, inonda strade e aziende nella zona sud dell’area industriale di Predda Niedda.

Costo degli interventi d’urgenza, 30mila euro. Una spesa che Palazzo Ducale ha giudicato troppo onerosa per le sue casse, rimbalzando sulla Regione la responsabilità sul rio Calamasciu. Una scelta che è costata al Comune, soccombente in giudizio, oltre 20mila euro di spese legali. Secondo l’avvocatura civica di Palazzo Ducale, la cura e manutenzione del fiumiciattolo che scorre al confine fra Predda Niedda e Caniga, spetterebbe alla Regione, a causa dell’inefficacia della legge regionale 9/2006 sul federalismo demaniale. Legge che ha trasferito competenze e responsabilità dei corsi d’acqua ai Comuni, ma che secondo Palazzo Ducale non è applicabile per il semplice fatto che la Regione non ha mai trasferito risorse finanziarie e umane al Comune di Sassari.

Argomentazioni che non hanno convinto né in primo grado il giudice Cristina Fois, né in secondo grado il collegio composto da Silvio Lampis, Cinzia Caleffi e Giovanna Maria Mossa. Reclamo respinto: Palazzo Ducale deve intervenire per porre fine a un incubo che le aziende insediate nelle strade 11 e 12 di Predda Niedda vivono da ventidue anni. Le prime esondazioni, documentate da atti ufficiali delle Ferrovie, risalgono all’ottobre del 1992 e da allora si ripetono come le stagioni. Finora con soli danni alle strutture e con quintali di merce mandata al macero.

Ma a Predda Niedda nessuno dorme sonni tranquilli. Come evidenziato dal collegio dei giudici, «il fatto che finora le esondazioni del rio Calamasciu hanno cagionato solo danni a cose, non esclude il pericolo concreto e attuale di danni alle persone». E quindi, senza entrare nel merito dell’efficacia o meno della legge regionale sul federalismo demaniale, il Tribunale precisa che, «posto che il fiume corre vicino alla ferrovia e che le esondazioni hanno sempre interessato gli insediamenti industriali e commerciali caratterizzati da alta frequentazione, si deve concludere che esista un obbligo del sindaco di agire in modo da eliminare tale pericolo, proprio nella sua qualità di ufficiale del Governo».

Una vittoria per tutti gli operatori industriali e commerciali che in questi ultimi vent’anni hanno dovuto lottare con il rio Calamasciu, guardando con apprensione a ogni nuvola. La lotta per ottenere l’intervento del Comune è partita proprio da uno di loro: i proprietari della Nord Sardegna Discount e del supermercato Eurospin, assistiti dall’avvocato Giovanni Antonio Manca. A ogni acquazzone il piazzale davanti al supermercato diventa un lago e i locali del market, del deposito e degli uffici vengono invasi da mezzo metro di acqua. Stanchi di subire e pagare danni, i titolari dell’azienda si sono rivolti al Tribunale, non per chiedere un risarcimento dal Comune, ma per obbligare l’amministrazione comunale a mettere in sicurezza il rio Calamasciu. Missione compiuta.

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