La Nuova Sardegna

Sassari

Onori al frate sassarese che fu scorticato vivo

di Vannalisa Manca
Onori al frate sassarese che fu scorticato vivo

Domenica la solenne celebrazione per il francescano che morì ad Algeri Voleva salvare il cugino fatto schiavo, ma imprigionato subì atroce sorte

09 ottobre 2014
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SASSARI. Una reliquia di padre Zirano esiste: è un libro mastro, il registro dei conti del convento di Santa Maria di Betlem dove il frate francescano seguiva la dottrina cristiana, ma lavorava anche con l’incarico di economo e questuante. Lo ha ricordato ieri mattina l’arcivescovo padre Paolo Atzei, anche lui francescano, durante la conferenza stampa tenuta in episcopio, per illustrare il programma della giornata di domenica 12 ottobre, quando si terranno le celebrazioni per la beatificazione di padre Zirano, il frate che morì martire sotto la Porta Babason ad Algeri, un testimone della Parola di Dio che subì una morte atroce: venne scorticato vivo.

Tutto accadde quattro secoli fa e negli ultimi trent’anni si è operato per cercare negli archivi del Vaticano, della Spagna e di Algeri, una mole di documentazione, tutte quelle testimonianze della vita e della morte del frate sassarese, necessarie per istruire una causa di beatificazione. A dare la svolta all’importante “dossier” è stata l’opera del vice postulatore padre Umberto Zucca, che ha girato tra gli archivi per trovare ogni piccola testimonianza utile alla Causa. Un lavoro lungo e difficile - come è facilmente immaginabile, visto il contesto storico in cui si è consumata la morte di padre Zirano -, una ricerca appassionata e paziente che è stata apprezzata e valutata dalla Santa Sede. E Sassari si prepara a ospitare il grande evento: un suo figlio, «sassarese in ciabi», come dice padre Atzei, diventa Beato dopo il lungo processo istruttorio che si è chiuso lo scorso febbraio con il nulla osta di Papa Bergoglio.

Da quel momento la Chiesa diocesana si è mobilitata per organizzare la grande giornata del 12 ottobre che si terrà, domenica appunto, in piazzale Segni. Un’organizzazione che dovrà essere perfetta, perchè - riferendo quanto detto al vescovo dal prefetto Salvatore Mulas -, «quando si muove la Chiesa, tutto è ben organizzato e si può celebrare e fruire».

La celebrazione avrà inizio alle 10.30, mentre l’ingresso dei fedeli attraverso i varchi è previsto a partire dalle 8. Ci saranno settemila sedie destinate a coloro che avranno i pass distribuiti dalle parrocchie (con un obolo di 5 euro, si avrà diritto al posto a sedere, al materiale liturgico, una bottiglietta d’acqua e una merendina), ma fino ad esaurimento anche chi non avrà versato l’offerta potrà usufruire di opuscoli ed eventualmente anche di qualche sedia. «Pensavamo di alleggerire le spese - 120mila euro - con un’offerta per le sedie, la cui movimentazione costa appunto quasi 5 euro», è stato detto in conferenza stampa.

Sarà una manifestazione solenne con la presenza del cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. E al fianco dell’arcivescovo Paolo Atzei ci sarà quello di Algeri, monsignor Ghaleb Moussa Abdallà Bader, che porterà anche un sacchetto di terra presa dalla Porta Babason dove trovò la morte il martire Francesco Zirano. Una testimonianza, una reliquia del Beato.

«Il mio augurio - ha detto il vescovo - è che si viva un momento di fede, di fraternità, di bellezza e splendore liturgico, abbracciando l’evento con maggiore impegno».

Alla celebrazione domenica parteciperà alla funzione monsignor Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, e presenzieranno il ministro generale dell’ordine dei frati minori conventuali, padre Marco Tasca, i vescovi delle diocesi sarde, i francescani e, naturalmente, le autorità.

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