La Nuova Sardegna

Sassari

Pagano il viaggio in anticipo, il titolare sparisce coi soldi

di Gianni Bazzoni
Pagano il viaggio in anticipo, il titolare sparisce coi soldi

Sassari, la vacanza a Bratislava non si fa, denuncia alla Procura

01 ottobre 2014
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SASSARI. Avevano le valigie pronte e stavano già assaporando una decina di giorni di relax in quella che doveva essere una bella vacanza di fine estate: Bratislava, Vienna, Budapest e Praga. Peccato che due giorni prima della partenza - quando si sono presentati per ritirare i biglietti e gli altri documenti relativi al viaggio pagato in anticipo - hanno scoperto che la «Daila Tour di Marco Carboni» l’agenzia di viaggio che ha curato il pacchetto aveva chiuso i battenti.

All’esterno neppure un biglietto per spiegare l’accaduto, solo un cartello del proprietario che annuncia l’affitto del locale di Corso Vittorio Emanuele 161. A una cinquantina di persone - che hanno versato in due rate 750 euro a testa - non è rimasto altro da fare che presentare una denuncia ipotizzando il reato di truffa aggravata e appropriazione indebita.

I firmatari della querela (41)- depositata negli uffici della procura della Repubblica - si sono affidati all’avvocato Giacomo Crovetti, altri hanno scelto di procedere con iniziative individuali. E non è escluso che il gruppo dei vacanzieri che lamentano di essere stati truffati possa allargarsi ulteriormente, fino a toccare quota 80.

Inutile, finora, contattare il titolare dell’agenzia di viaggio. Marco Carboni, 39 anni, sassarese: da giorni non risponde al cellulare e neppure ai messaggi nella casella di posta elettronica.

Impossibile anche cercare di raggiungerlo negli uffici della «V.S. Service», l’impresa di pulizie della quale risulta titolare e che ha sede in Regione Mandria di l’Ainu, nella zona di Caniga. Voci bene informate lo danno all’estero, proprio a Bratislava, insieme alla compagna che - insieme a lui - aveva organizzato il viaggio svanito all’ultimo momento.

All’appello mancano circa 40mila euro, incassati regolarmente dalla fantomatica agenzia (è in fase di accertamento la regolare iscrizione alla Camera di commercio) e che sarebbero dovuti servire per pagare il volo Ryanair, il trasporto con autobus fino all’aeroporto di Alghero e l’alloggio in albergo a Bratislava e Budapest.

I firmatari della denuncia (in larga parte sassaresi ma anche residenti nel Goceano e in alcuni paesi dell’hinterland) hanno scoperto che in realtà erano stati prenotati solo parzialmente i voli (alcuni per la sola andata e con il biglietto di ritorno con nominativi di persone non facenti parte della comitiva). E poi, tutte le prenotazioni - alberghi compresi - sono state annullate alcuni giorni prima della partenza.

Le tracce recenti di Marco Carboni e della «Daila Tour» risalgono a un mese fa. Prima una mail inviata alla casella di posta del capo gruppo della comitiva: «Gentili clienti, per cause indipendenti la nostra volontà e imputabili ad altri sono costretto temporaneamente a chiudere l’agenzia ed anche e soprattutto perché molte persone non hanno pagato entro i termini contrattuali il costo del viaggio... Gli hotel hanno annullato i contratti... Garantiamo un altro viaggio da concordare... Gli inadempienti verranno rimborsati per la differenza, tolte le spese...».

Il messaggio è scritto in un italiano approssimativo, passando più volte dalla prima alla terza persona, e ha contenuti che i querelanti ritengono non veri. Tanto che hanno presentato una integrazione all’atto di querela spiegando che alcuni hanno versato in ritardo la seconda rata, ma solo perché avevano trovato l’agenzia chiusa. E, in ogni caso, «le quote di viaggio - come da ricevute rilasciate - risultano tutte versate all’agenzia».

L’altra cosa strana è che, ai primi di settembre, con l’ultimo contatto mail avuto con alcuni partecipanti al viaggio, Marco Carboni ha inviato un modulo per la richiesta di rimborso al fondo di garanzia prevista dalla normativa (articolo 51, Dl 79 del 23.11.2011, Codice del turismo).

Una mossa poco chiara, perché il titolare dell’agenzia avrebbe fatto balenare la possibilità della restituzione dei soldi da lui percepiti da un soggetto terzo. La storia è ora all’esame della Procura, sarebbero già scattati alcuni accertamenti e nelle prossime ore potrebbero esserci delle novità.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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