La Nuova Sardegna

Sassari

Bonorva, l’area Mariani a rischio inquinamento

di Emidio Muroni

Il compendio comunale invaso dai pascoli e da carcasse di animali abbandonate A destare preoccupazione in Consiglio è anche la presenza di nuovi abusivi locali

20 settembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





BONORVA. Ancora una volta è rimbalzata sui banchi del consiglio comunale la vicenda del Mariani, il compendio acquistato dalla giunta Zanza il 12 Marzo 2002. È stato proprio Antonello Zanza, ora in consiglio nei banchi della minoranza di "Unidos", a segnalare la presenza allo stato brado di troppo bestiame non identificato, del poco rispetto per la tutela dell'ambiente e dello spettacolo di carcasse di animali abbandonate o scaraventate all'interno dei corsi d'acqua. Stavolta l'attenzione è caduta quindi non solo sull'ormai nota battaglia intrapresa, con decisione dall'amministrazione guidata da Giammario Senes per estromettere dai terreni del compendio comunale gli abusivi provenienti da altri centri,

Il sindaco ha innanzitutto informato il consiglio delle tante difficoltà frapposte al completo rilascio dei terreni occupati ormai da qualche anno, con circa 250 bovini, da parte di alcuni allevatori di Orotelli che, nonostante i vari divieti d'accesso, ben sei sentenze a sfavore, le ordinanze di sgombero e due processi penali ancora in corso, continuano, con inusitata pervicacia, a tenere al pascolo abusivo diversi capi bovini. Motivo per cui l'amministrazione, nelle more delle continue opposizioni frapposte dai chiamati in causa, pur avendo avuto tutti i giudizi civili finora espressi a favore, non può intraprendere nessuna iniziativa di carattere economico e strategico per l'asfittica economia locale, né fra l'altro dare seguito al contratto stipulato a suo tempo con l'Ente Foreste per l'utilizzo, l'adeguamento e il miglioramento delle zone boscate, con evidente mancato ritorno per il Comune anche in termini economici.

A destare preoccupazione ora è la presenza più volte segnalata e verificata anche di nuovi abusivi locali che, nonostante le ordinanze che vietano l'accesso all'interno del compendio, le richieste dell'amministrazione e le successive denunce, evidentemente badano con poca attenzione, al bestiame che pare preferisca i più ricchi e freschi pascoli altrui e perciò, appena può, "pare inavvertitamente", nonostante la recinzione, scappa dal proprio tancato. Ben più grave è il crescente problema dell'inquinamento, diventato per certi versi incontrollabile e purtroppo, nel caso in esame, legato in modo quasi esclusivo al senso di civiltà e rispetto dei cittadini per la cosa pubblica che, data la vastità del territorio, non può chiaramente essere tenuta sotto controllo costante. Oltre gli interventi puntivi, la speranza, e l'auspicio, è che anche il privato prenda finalmente coscienza della bellezza e singolarità del territorio e della necessità di comportamenti dettati essenzialmente dal rispetto di un bene costato alla comunità grandi sacrifici e che finora non ha potuto essere valorizzato in modo adeguato e vantaggioso per tutti.

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative