La Nuova Sardegna

Sassari

Padre Zirano, in città arriveranno migliaia di fedeli

Padre Zirano, in città arriveranno migliaia di fedeli

Grande fibrillazione nella segreteria organizzativa che cura i dettagli dello storico evento del 12 ottobre

12 settembre 2014
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SASSARI. Per capire la portata dell'evento bisogna trascorrere qualche minuto nella segreteria organizzativa che si trova nei locali della curia diocesana, in corso Margherita di Savoia: telefonate con la Santa Sede, spedizioni di inviti, lettere e fax, un continuo via vai di volontari. La Chiesa di Sassari si sta preparando senza riserve verso l'appuntamento di domenica 12 ottobre, quando la città ospiterà la solenne cerimonia di beatificazione di Padre Francesco Zirano, il francescano sassarese morto da martire in Algeria nel lontano 1603.

Migliaia di fedeli. La segreteria organizzativa prevede l'arrivo di migliaia di fedeli da tutta l'isola. Perché una beatificazione non può essere soltanto un evento circoscritto a una sola città o a una sola famiglia religiosa: quando si parla di eventi di questa portata occorre ragionare come Chiesa cattolica e in particolare, in questo caso, come Chiesa sarda. Francesco Zirano è infatti il primo figlio della Chiesa sarda che sale agli onori degli altari con una cerimonia che si svolge nella sua stessa terra: l'unico caso simile è quello della beatificazione di Suor Nicoli a Cagliari, ma in quel caso si trattava di una personalità sarda di adozione.

Il primo sassarese. Inoltre, è la prima beatificazione in assoluto di un sassarese in 2mila anni di storia della cristianità. Due caratteristiche che daranno una valenza storica alla giornata del 12 ottobre.

A capo di tutta l'organizzazione c'è l'Arcivescovo Paolo Atzei e il ministro provinciale dei frati minori conventuali, Padre Salvatore Sanna. Entrambi sanno bene che per un giorno i riflettori della cristianità saranno puntati su Sassari ed è necessario lavorare tanto e lavorare bene. Ad esempio, sul fronte dell'accoglienza dei pellegrini, dei sacerdoti e dei vescovi.

I paramenti. Il responsabile della commissione liturgica, monsignor Dino Pittalis, è al lavoro da tempo per la predisposizione del libretto liturgico e nell'assegnazione dei paramenti sacri a tutti i sacerdoti presenti. Ci sono piccoli particolari che non vanno tralasciati. Ad esempio, trattandosi di un martire, occorre ricordarsi che il colore liturgico sarà il rosso, e dunque tenere conto che dovrà essere questo colore a dominare la liturgia che si svolgerà su un palco appositamente allestito in Piazzale Segni.

La logistica. Poi c'è da tenere conto della logistica. All'evento sono stati invitati tutti i sindaci della Sardegna e tutti i vescovi sardi. A loro si uniranno anche i vescovi delle famiglie francescane d'Italia, per dire che il nuovo Beato appartiene alla loro stessa famiglia di origine, alle stesse radici evangeliche, carismatiche incarnate dal Santo di Assisi. E con i vescovi, ci saranno i ministri Provinciali dell'area mediterranea e altri frati. A presiedere la cerimonia ci sarà il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi: sarà lui a pronunciare la solenne formula di beatificazione per ricordare visibilmente il legame con il Santo Padre, il quale ha il compito di presiedere tutta la Chiesa cattolica nella carità.

Il programma. Nel pomeriggio, le celebrazioni si spostano a Santa Maria, per un momento di ringraziamento e la celebrazione della messa vespertina, presieduta dal ministro generale dell'Ordine dei frati minori conventuali. La sera è in via di definizione un concerto in Piazza d'Italia alle 21 offerto da vari artisti, gruppi canori e folkloristici della Sardegna.

Poi tante altre iniziative collaterali non solo in onore di Padre Zirano, ma anche ispirate dalla sua testimonianza: come le borse di studio per giovani sassaresi e algerini bisognosi e la borsa-spesa per famiglie locali e nord-africane.

La comunicazione. Nel frattempo si lavora sul piano comunicativo, con il sito internet beatofrancescozirano.it, e con una pagina Facebook appositamente realizzata per offrire informazioni in tempo reale. Ci si impegna anche per sottolineare il legame tra il nuovo beato e la città di Sassari: ancora oggi infatti sono presenti in città numerosi discendenti della famiglia Zirano che dal 12 ottobre in poi potranno giustamente vantarsi di avere tra i loro parenti un beato. Anche su questo fronte c'è una commissione culturale che sta lavorando per ricordare ai sassaresi il grande privilegio di avere tra i propri figli un martire che presto sarà conosciuto in tutto il mondo.

Il percorso. La beatificazione, insomma, rappresenta il culmine di un percorso avviato con l'annuncio da parte di Papa Francesco e che si è articolato grazie al lavoro di studiosi, volontari della diocesi di Sassari e della famiglia francescana, alla quale Padre Zirano apparteneva in quanto sacerdote dei frati minori conventuali, custodi della chiesa di Santa Maria di Betlem.

Proprio a Santa Maria Zirano trascorse alcuni anni della sua esistenza, prima di decidere di partire in una difficile missione ad Algeri per riscattare alcuni schiavi imprigionati dai saraceni.

Una cornice storica lontana nel tempo? Tutt'altro. Come putroppo raccontano l'aumento delle persecuzioni nei confronti dei cristiani nel nord dell'Iraq, il sangue sparsi dai nuovi martiri in Africa, come le tre missionarie saveriane uccise pochi giorni fa in Burundi. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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