La Nuova Sardegna

Sassari

È record di alcolisti, depressione in crescita

È record di alcolisti, depressione in crescita

Le statistiche denunciano una precoce tendenza all’abuso fin dall’adolescenza Al di sotto della media nazionale nell’obesità ma si fa poca attività fisica

12 settembre 2014
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SASSARI. Protagonisti dello stato di salute della popolazione del territorio Asl studiato da un’apposita indagine a cura del Centro Epidemiologico sono gli stili di vita. Comportamenti quotidiani che determinano appunto il livello di benessere collettivo e individuale. E da subito bisogna sottolineare che il Nord Sardegna detiene una serie di record negativi sia fra gli adulti che fra i bambini e i ragazzi. A preoccupare gli esperti sono alcuni dati riportati in tabella per quanto riguarda gli stili di vita degli adulti. Superano di gran lunga la media nazionale i consumi di alcolici (20,75 per cento contro il 16,95 nel resto d’Italia), il tabagismo (27,99 contro il 26,77) e i sintomi di depressione: in questo caso si parla addirittura dell’11,28 per cento contro il 6,6 nazionale. L’unico dato che ci vede rappresentati in termini positivi rispetto al resto d’Italia è l’eccesso ponderale. Non troppo grassi, insomma, ma sicuramente poco fiduciosi nel futuro e tendenti alla tristezza cronica. Complice, dicono gli esperti, la perdurante crisi economica che ha colpito in modo per certi versi devastante l’intera isola.

I problemi di peso non si manifestano in modo particolare neppure fra i bambini tra gli 8 e i 9 anni ma gli stili di vita dei ragazzi dagli 11 ai 15 anni denunciano abitudini non proprio buone che potrebbero incidere su un corretto sviluppo fisico e psicologico. A cominciare dalla sedentarietà che va a crescere in rapporto all’età anagrafica: in tanti quindicenni dichiarano di non svolgere mai attività fisica anche se rispetto ai bambini stanno di meno davanti alla tv e al computer o alla play station. Man mano che si cresce si mangia anche meno frutta e verdura ma le situazioni di sovrappeso vanno a diminuire con l’aumentare dell’età mentre si registrano alcuni picchi di obesità fra i ragazzini intorno ai 13 anni. Fase dell’esistenza questa in cui si vive il massimo dell’insicurezza, tant’è vero che alla domanda “Pensi che il tuo corpo sia grasso”, al di là del peso effettivo risponde affermativamente il 18,62 degli undicenni, il 24,7 dei tredicenni e il 22,58 dei quindicenni.

«È necessario correggere determinate abitudini - dicono gli studiosi che hanno svolto le indagini - in vista dell’insorgere di patologie dal grande impatto sociale nell’età adulta». Fra gli ambiti in cui la Asl sta attuando progetti mirati quello delle malattie respiratorie causate dal fumo (da distinguere dalle malattie provocate dall’inquinamento ambientale e industriale), quello delle patologie a carico del sistema circolatorio, prima causa di morte fra la popolazione e quello del diabete. Tutte malattie che determinano costi altissimi per la sanità. (g.g.)

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