La Nuova Sardegna

Sassari

I segreti della necropoli di Su Murrone

di Letizia Villa
I segreti della necropoli di Su Murrone

Sorprese a Chiaramonti dalla campagna di scavo della Soprintendenza: resti umani scarnificati in una domus inviolata

02 settembre 2014
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CHIARAMONTI. Sono tra le rare domus trovate inviolate in Sardegna ed è l’unica necropoli a presentare una struttura sopraelevata a circolo. Sono alcune delle straordinarie scoperte venute alla luce nel corso dei lavori di scavo e messa in sicurezza delle domus de janas che compongono la necropoli di Su Murrone nell’agro di Chiaramonti, allo svincolo per Su Bullone lungo la Sassari-Tempio.

Un complesso archeologico risalente al neolitico finale, utilizzato ai fini di sepoltura presumibilmente per un periodo di circa 1500 anni e finalmente sottoposto a un’adeguata opera di consolidamento e restauro grazie a un progetto stanziato in parte con l’8 x mille e in parte con fondi comunali di bilancio che dopo varie vicissitudine ha ottenuto il nulla osta dal Ministero per i Beni culturali. Lo scavo è affidato alla direzione scientifica del dottor Pino Fenu ed è coordinato dalla dottoressa Maria Chiara Satta, funzionario della Soprintendenza archeologica.

Sui lavori, che sono in corso da circa un mese e mezzo, gli archeologi hanno voluto mantenere il riserbo fino a questo momento per ragioni di tutela. Dopo lo svuotamento delle fosse dall’acqua piovana e la pulitura della parte sovrastante si è intervenuti sulle domus vere e proprie. È già stato portato a termine lo scavo della domus 4 che non ha mancato di riservare sorprese.

Qui infatti sono stati trovati numerosi resti umani non assemblati (ora divenuti proprietà dello Stato) e la disposizione delle ossa potrebbe far pensare a scarnificazione del defunto. Nella parte alta della domus, invece, sono stati rinvenuti picconi in pietra che molto probabilmente erano stati utilizzati per la realizzazione della struttura stessa.

Sono ora in corso d’opera i lavori di consolidamento e restauro definitivo con la messa in sicurezza delle altre tre domus esistenti, dove si erano verificati tre crolli. Qui si è provveduto al ripristino del soffitto crollato e alla fornitura di un’adeguata impalcatura sottostante in grado di reggere il tutto. In fase di ultimazione anche il restauro delle decorazioni pittoriche della domus 3.

Ma l’opera di scavo sembra stia rivelando l’esistenza di una necropoli che potrebbe essere ben più vasta di quella che finora è stata portata alla luce e, come hanno suggerito gli archeologi, un finanziamento ancora più lungimirante potrebbe addirittura permettere la datazione dei resti ossei rinvenuti, chiarendone magari la provenienza e contribuendo a risolvere qualcuno dei misteri delle domus di Su Murrone. Come hanno rivelato gli archeologi, tutte le domus saranno comunque fruibili e visitabili a fine settembre e a breve l’amministrazione comunale organizzerà una conferenza per presentare l’esito dei lavori al pubblico e alla cittadinanza.

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