La Nuova Sardegna

Sassari

Palloncini bianchi come un’ultima carezza, folla ai funerali del 22enne di Usini

di Franco Cuccuru
Palloncini bianchi come un’ultima carezza, folla ai funerali del 22enne di Usini

28 agosto 2014
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USINI. Alle 17,15, i rintocchi delle campane hanno annunciato l’arrivo di Diego in piazza Conciliazione. L’ampio spazio aperto scelto per le esequie funebri del ventiduenne era stracolmo di gente da oltre un’ora. Anche via Roma e via Garibaldi, che costeggiano la piazza, a malapena riuscivano contenere la gente. Tutto il paese ha voluto essere presente per dare l’ultimo saluto a un figlio della comunità, un ragazzo che ha lasciato la vita terrena troppo presto in circostanze drammatiche, e portare conforto ai genitori e al fratello di Diego Pinna che hanno assistito alla cerimonia di commiato avvolti da un silenzioso e discreto dolore.

Diego era un ragazzo speciale e ben voluto da tutti, dal cuore grande. Un giovane uomo di sani principi, quelli che babbo Salvatore e mamma Maria gli hanno insegnato con amore fin da bambino. Il cuore grande di Diego ha voluto lasciare il segno anche pochi giorni prima di morire. Il nobile gesto di onestà che l’11 agosto lo ha spinto a voler restituire quel portafogli trovato per strada e consegnarlo ai Carabinieri è la dimostrazione che il ventiduenne di Usini era veramente un ragazzo speciale.

L’estremo saluto a Diego è stato dato da una intera comunità affranta, sotto il sole che si è battuto imperterrito, quasi a voler scaldare con prepotenza i cuori infranti e avvolti dal dolore della gente. In queste circostanze non c’è nessun mezzo capace di alleviare il forte dolore per la perdita di una giovane vita.

Tanti, tantissimi i giovani con gli occhi gonfi di lacrime, uniti in un unico abbraccio quasi a volersi consolare uno con l’altro, sussurravano: «Perché, perché Diego ci ha lasciato? Non è giusto». Ognuno teneva stretta tra le mani una rosa bianca. La commozione si è fatta ancora più forte all’arrivo della dolce Silvia, la fidanzatina di Diego, su una carrozzina spinta dai genitori, con ancora i segni dell’incidente.

Ad attendere la salma all’altezza della chiesa di Santa Croce c’erano i confratelli di Santa Croce che in corte hanno raggiunto piazza Conciliazione.Sulla bara di legno chiaro, un grande cuscino di rose bianche e rosse e fiori di girasole e un grande cuore di rose bianche. A celebrare la messa c’erano don Luigi Casula e don Gerolamo Derosas con alcuni sacerdoti della diocesi turritana e i giovani del seminario minore. Durante l’omelia don Gerolamo ha voluto parlare ai giovani: «Forse i più deboli siete voi, solo perché non avete capito la ricchezza che avete dentro. Voi che avete fatto diventare la camera mortuaria un ritrovo di amicizia e solidarietà, stretti attorno a Diego e alla sua famiglia, che avete fatto diventare questa piazza un giardino». «La sua morte non sia inutile, Diego vive in Dio, non uccidetelo nel vostro cuore – ha proseguito il sacerdote –. Sentitevi responsabili dei vostri amici, amici che hanno il coraggio di dire di no davanti ai pericoli e a chi si sta facendo male con le sue mani».

Prima che la bara di Diego venisse portata a spalla dai suoi amici più cari fino al cimitero, decine di palloncini bianche sono stati liberati nel cielo limpido della sera. L’ultima carezza dei giovani di Usini a un ragazzo che non dimenticheranno.

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