La Nuova Sardegna

Sassari

Riforma autonomie locali «Riavviamo il dibattito»

di Barbara Mastino

Il Pd prepara una serie di incontri con gli altri circoli della zona ozierese Marco Murgia: «È l’ultima partita per ridare un ruolo unico al territorio»

21 agosto 2014
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OZIERI. Riavviare subito il dibattito sulla riforma delle autonomie locali. Questo l’invito del circolo ozierese del Pd anche alla luce delle recenti parole dell’assessore agli Enti Locali Cristiano Erriu sulle nuove modalità di governo del territorio che sono allo studio della Regione. La riforma prevede l’assegnazione a una centrale unica delle funzioni di committenza per l’erogazione di servizi e beni e il trasferimento ai Comuni, o più precisamente ad aggregazioni di essi, delle competenze delle Province, che a quanto pare ormai sono destinate a scomparire.

Ed è proprio sul nodo delle ex province che si gioca la partita: esse dovranno essere sostituite da ambiti territoriali omogenei, per territorio e popolazione, sui quali si ridisegnerà la cartina geografica dei servizi essenziali, che dovranno essere garantiti in egual misura a i cittadini dei comuni grandi e piccoli.

Da qui parte il ragionamento del Pd Ozieri, che a breve inizierà una serie di incontri con gli altri circoli del territorio e che, in linea con la dichiarazione di intenti espressa qualche tempo fa dall’amministrazione comunale, auspica un dibattito aperto a tutti i partiti e forze sociali.

«La partita che si gioca adesso – dice il dirigente Pd Marco Murgia – è l’ultima che possiamo giocare per ridare al territorio un ruolo autonomo. Negli ultimi anni alcune scelte, imposte o nostre, ci hanno progressivamente marginalizzati, si pensi alla sanità, alla bretella di Chilivani o alla Sassari-Olbia, ma adesso questa riforma dà, a noi e agli altri, la possibilità di governare noi stessi il nostro territorio negli settori, e saranno parecchi, che la Regione delegherà ai cosiddetti ambiti».

Ambiti che potranno essere costituiti da Unioni dei Comuni e Comunità Montane o da macro aggregazioni di esse, che dovranno essere, come detto, omogenee. Solo con una divisione omogenea, infatti, si potranno garantire a tutti i servizi minimi. L’esempio principale è quello delle Asl, la cui riforma sta ancora percorrendo un binario diverso da quella delle autonomie locali.

«Ma non deve essere così - dice il Pd di Ozieri - perché altrimenti si rischia di ripetere gli errori del passato. Prima bisogna ridisegnare gli ambiti delle autonomie locali e poi, sulla base di queste divisioni, si potrà impiantare un sistema sanitario che sarà in grado di fornire un servizio omogeneo a tutti. Altro punto da riordinare è il sistema scolastico «dove è auspicabile - dice il Pd Ozieri - che ogni ambito possieda al suo interno tutti gli istituti scolastici e dare al territorio un’offerta formativa completa». Da lì agli altri settori - gestione rifiuti, trasporti, servizi socio-assistenziali (ovviamente collegati ai distretti sanitari) - il passo sarà breve: è questo il “governo del territorio” che intende l’assessore Erriu. Ozieri e i comuni vicini partono già in vantaggio, poiché dalla città agli altri centri sono un territorio vastamente infrastrutturato e, sebbene molti ne siano stati persi in passato, ricco di servizi (uffici, scuole, sedi di enti, forze dell’ordine, giustizia di pace e quant’altro) «ed è pertanto impensabile - dice ancora il Pd - che il territorio perda questo che pare proprio essere l’ultimo treno in partenza per l’autonomia».

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