La Nuova Sardegna

Sassari

I Carabinieri ricordano Frau e Carru

di Gianni Bazzoni
I Carabinieri ricordano Frau e Carru

L’Arma ha deciso di inserire la giornata nel programma del Bicentenario. Solo silenzio sull’inchiesta-bis mai partita

15 agosto 2014
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SASSARI. Non una rapina finita male ma una strage. E troppi misteri ancora irrisolti che forse neppure quell’inchiesta »Chilivani-bis» - aperta dal magistrato Gaetano Cau, che allora si occupò della vicenda - sarebbe riuscita a chiarire.

È lontano il 16 agosto del 1995, ma la tragedia è sempre viva. Il sacrificio dei carabinieri Walter Frau e Ciriaco Carru, che l’Arma e lo Stato considerano morti da eroi, insigniti della medaglia d’oro al valor militare, sarà ricordato domani mattina, alle 11, sul luogo dell’eccidio, la strada statale 597, al chilometro 23, bivio per Chilivani.

Non è casuale che la cerimonia si svolga nonostante - qualche anno fa - venne annunciata la sospensione delle celebrazioni annuali per dare appuntamento al ventennale del 2015 e poi ogni cinque anni.

Forse fu un malinteso, perché i servitori dello Stato non si ricordano a date alterne, specie quando il loro gesto di coraggio è servito a salvare altre vite umane. Così l’occasione migliore per rimettere a posto le cose è rappresentata dall’iniziative di inserire la cerimonia nei programmi per il bicentenario della Fondazione dell’Arma dei carabinieri. Domani mattina, sotto il sole in quella piana maledetta, davanti alle autorità civili e militari del territorio, ci saranno il generale di Corpo d’Armata Gianfrancesco Siazzu (già comandante generale dell’Arma) e il comandante della Legione carabinieri Sardegna, il generale di Brigata Antonio Bacile. È previsto lo schieramento di un picchetto armato al comando di un ufficiale che renderà gli onori militari e verranno deposte due corone di fiori ai cippi dedicati ai due militari caduti nell’adempimento del proprio dovere. Subito dopo, il vicario generale della cattedrale di Ozieri, monsignor Gavino Leone, celebrerà una messa nella vicina Basilica di Sant’Antioco di Bisarcio.

Ci saranno i familiari di Walter Frau e Ciriaco Carru, mai rassegnati alla conclusione di una storia che merita di conoscere tutta la verità sino in fondo, con il contributo di tutti.

Proprio il magistrato allora titolare dell’inchiesta, Gaetano Cau - qualche anno fa - aveva rilanciato la sua idea: «Non so che fine ha fatto il fascicolo Chilivani-bis che avevo aperto, perché nel frattempo ho lasciato la Procura. Ma è mia convinzione che ci fossero altre persone coinvolte oltre a quelle identificate. Forse sarebbe stato giusto fare maggiore chiarezza su altri fatti commessi dalla stessa banda».

Quattro ergastoli, due condanne a 22 e 25 anni. Due già liberi, uno dei banditi ucciso nel conflitto a fuoco, un altro si era suicidato a un posto di blocco, a Padru, per evitare l’arresto. Resta la solita domanda di sempre: perché un commando armato anche di kalashnikov, strutturato e organizzato da una mente che aveva progettato ogni dettaglio, scatena il finimondo quando tutto poteva finire con qualche arresto per il furto della betoniera? Tutto solo per una rapina o c’era anche dell’altro?

Ecco, si può ricominciare da domani a chiedere la verità. Nel nome di Walter Frau e Ciriaco Carru.

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