La Nuova Sardegna

Sassari

A Burgos la Tasi è cancellata: «Un inutile balzello»

BURGOS. Anche Burgos centra l’obiettivo dell’azzeramento della Tasi, tributo comunale sui servizi indivisibili. La decisione è stata votata all’unanimità dal consiglio comunale, riunitosi nei giorni...

15 agosto 2014
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BURGOS. Anche Burgos centra l’obiettivo dell’azzeramento della Tasi, tributo comunale sui servizi indivisibili. La decisione è stata votata all’unanimità dal consiglio comunale, riunitosi nei giorni scorsi, dopo una discussione dalla quale è emerso un giudizio fortemente negativo nei confronti del tributo.

«La Tasi è un balzello ingiusto e inapplicabile – ha detto il sindaco di Burgos Salvatore Arras -: siamo stati eletti per amministrare, non per ricoprire il ruolo di esattori dello Stato. Il sessanta per cento delle case di Burgos risultano vuote a causa del continuo spopolamento, visibili come alloggi nelle carte catastali ma in precario stato di conservazione: producono costi, non redditi, chi le possiede se ne vuole disfare e tenta, spesso senza riuscirvi , di vendere a prezzi irrisori. Pertanto - aggiunge il sindaco di Burgos Salvatore Arras - considerando l’aggravio impositivo cui sono stati sottoposti i contribuenti in relazione all’Imu e agli altri tributi comunali, abbiamo ritenuto giusto non procedere ad introdurre nel nostro comune la Tasi, non estremamente necessaria al fine di garantire l’ espletamento dei servizi alla cittadinanza».

Il regolamento è stato predisposto e approvato, insieme con il bilancio di previsione, «con la stretta collaborazione della minoranza», spiega il primo cittadino, e garantisce «la copertura dei servizi indivisibili, nonché il contestuale mantenimento degli equilibri di bilancio con il taglio di alcune spese superflue e con la previsione delle nuove entrate derivanti dalla installazione degli impianti fotovoltaici». E’ stato grazie a queste entrate che si è riusciti ad azzerare la Tasi, ma il sindaco rivela che in ogni caso l’amministrazione non l’avrebbe applicata comunque.

«Non riteniamo concepibile - continua il sindaco di Burgos Salvatore Arras che lo stato centrale tagli i conferimenti verso gli Enti Locali, che venga ridotto da parte della Regione il fondo unico e che puntualmente si debba ricorrere alle tasche dei cittadini. Sono lo Stato e la Regione Sardegna a dover provvedere al taglio delle spese superflue, non solo le amministrazioni locali che vi provvedono da tempo. Le cittadinanze - conclude il sindaco di Burgos Salvatore Arras - stanno vivendo in silenzio e con la massima dignità particolari situazioni di povertà determinati dalla piaga della disoccupazione e la situazione generale sta esplodendo. Il limone è spremuto». (b.m.)

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