La Nuova Sardegna

Sassari

Restauro per la statua del Cristo

Restauro per la statua del Cristo

L’opera che svetta sul campanile di Mores in seguito sarà esposta nel museo

08 agosto 2014
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MORES. Sarà restaurata ed esposta nel museo la statua del Cristo Salvatore che svetta sul campanile della parrocchia di Mores. Il simulacro, che orna il simbolo della religiosità morese (realizzato nel 1871 dall’architetto Calvia-Unali, che con i suoi 40 metri è la torre campanaria più alta della Sardegna), sarà salvata dal degrado e sostituita con una copia. L’opera, da 155mila euro, è cofinanziata da fondi dell’assessorato regionale Beni Culturali, della Fondazione Banco di Sardegna e del Comune.

I lavori sono attualmente in corso, preceduti da studi curati da esperti di entrambi gli atenei sardi e dall’autorizzazione del vicario per i Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Sassari monsignor Gian Calo Zichi, che ne segue da vicino la realizzazione insieme con gli incaricati della Soprintendenza dei Beni Culturali di Sassari diretti dalla soprintendente, architetto Francesca Casule, e dal responsabile del procedimento architetto Gian Luca Zini. La direzione operativa è curata dal professore architetto Giorgio Auneddu Mossa, restauratore e docente di Storia dell’arte e del restauro nell’Accademia delle Belle Arti di Sassari. «Il complesso intervento - spiegano il sindaco di Mores Antonio Demartis e l’assessore ai Lavori pubblici Maria Egle Chighine - comprende tre fondamentali passaggi: il primo consiste nella rimozione della statua, nel ripristino del basamento e nel posizionamento di una struttura in acciaio inox che fungerà da supporto per la copia della statua e per un’asta di captazione dei fulmini; il secondo intervento comprende realizzazione e posizionamento della copia del Cristo Salvatore, con caratteristiche dimensionali e cromatiche uguali all’originale: il terzo intervento prevede il restauro e la collocazione della statua nella Casa della Memoria sita nel corso Vittorio Emanuele. A fronte delle modeste risorse economiche a disposizione – aggiungono – raggiungeremo questo importante risultato di salvaguardia del simbolo religioso di Mores grazie a un grande impegno, e per questo desideriamo ringraziare per la disponibilità l’Ufficio Tecnico del Comune e in particolare l’ingegner Giovanni Tolu, redattore del progetto, e chiaramente il parroco don Salvatore Mangatia». I lavori saranno realizzati dalla ditta Desogus di Elmas e la copia dalla ditta Saa di Sassari. (b.m.)

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