La Nuova Sardegna

Sassari

I lavoratori Multiss scendono dal tetto

di Luigi Soriga
I lavoratori Multiss scendono dal tetto

La Provincia non azzera i servizi, la Regione eroga 1 milione e mezzo di euro, e gli operai sino a ottobre sono salvi

26 luglio 2014
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SASSARI. L’affetto può avere un’onda d’urto che non ti aspetti. E quando ti investe, anche uomini grandi e grossi, con una scorza spessa e ruvida, dentro si sgretolano. Ai cinque lavoratori della Multiss ieri mattina, a mezzogiorno, è successo proprio così. Sono scesi dal tetto del Palazzo della Provincia con in pugno, stretta stretta, una piccola speranza. E quando si sono avvicinati al portone che si spalanca su Piazza d’Italia, già gli tremavano le gambe. Poi quando sono usciti, quell’onda d’urto li ha travolti.

Prima gli applausi, poi gli abbracci, poi i complimenti, poi una pioggia di grazie, infine i baci. Ciò che li ha avvolti assomiglia a una specie di coperta calda, fatta di riconoscenza, ammirazione, tenerezza, un qualcosa che sa di tepore familiare.

Il primo a rompere gli argini è stato Massimo Barra. Ha provato a contrarre i lineamenti e chiudere i rubinetti, ma le lacrime sono scese come due torrenti. «Non mi era mai capitato – dirà agli amici – io non sono uno dal pianto facile». Poi Massimiliano Ledda: un omone di cento chili con gli occhi rossi e lucidi, che ogni tanto si stropiccia come fanno i bambini. E poi Pier Paolo Murittu e Luca Balloco, che degluttiscono e riescono a fatica a restare a ciglio asciutto. Pier Franco Piredda invece si morsica il labbro, ricaccia indietro il fiumiciattolo che preme sugli argini delle palpebre, perché gli tocca parlare per primo. Deve spiegare agli altri 160 dipendenti cosa li ha spinti, quella mattina, ad abbandonare il loro presidio a trenta metri di altezza, sul tetto della Provincia: «Per ora abbiamo vinto una piccola battaglia. Ma la guerra non è conclusa. Ci ha rassicurato la chiacchierata con il presidente Alessandra Giudici. È venuta a parlarci alle 10,30, si è affacciata nel lucernaio, e ci ha garantito che l’amministrazione ritirerà la delibera con la quale sarebbero stati tagliati quel ventaglio di servizi che per buona parte vengono svolti dalla Multiss». In pratica con il milione e mezzo di euro che la Regione dovrebbe erogare in tempi brevi, la Provincia riuscirebbe a coprire l’attività della Multiss, che fattura circa 500mila euro al mese, almeno sino a ottobre. Questo consente di tirare un sospiro di sollievo e dà il tempo anche alla politica di cercare nuove soluzioni. All’appello mancano infatti i 4 milioni e 300mila euro, che spettavano a Sassari, tagliati dal Fondo Unico agli enti locali. Senza quei soldi sarà impossibile garantire la manutenzione degli istituti scolastici, la pulizia delle strade, o l’assistenza e l’accompagnamento dei disabili. «Ora siamo più ottimisti – dicono gli operai – abbiamo dimostrato grande unità, abbiamo ricevuto un sostegno e una solidarietà che nemmeno ci saremmo aspettati. È arrivato il momento di ricominciare, e lunedì ci ritroviamo tutti al lavoro». Sanno benissimo che il loro futuro ha ancora il respiro corto, che ottobre arriverà in un baleno: ma dopo tanta fatica è bello gonfiare il petto di speranza.

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