La Nuova Sardegna

Sassari

Stop agli incidenti: l’educazione stradale si impara a scuola

di Antonio Meloni
Stop agli incidenti: l’educazione stradale si impara a scuola

Il report del progetto che ha coinvolto 50 istituti elementari Oltre 2500 studenti hanno partecipato alle esercitazioni

25 luglio 2014
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Nelle realtà in cui i progetti di educazione alla strada rientrano nei programmi scolastici, gli incidenti stradali calano anche del 30 per cento. Ulteriore riprova del fatto che l’informazione, con il coinvolgimento diretto di studenti e famiglie, è sempre la prevenzione più efficace.

Parlano da soli i dati snocciolati ieri nella sala conferenze della Camera di commercio durante la presentazione alla stampa del progetto “EducAllastrada 1° chilometro”, realizzato dall’Ufficio scolastico provinciale in collaborazione con l’ente camerale di via Roma, la polizia locale, l’Asl e il 118. Che la sicurezza stradale sia un imperativo categorico, lo dice anche un recente report dell’Unione europea realizzato nel 2009.

Solo in quell’anno sulle strade del vecchio continente gli incidenti hanno fatto più di 35 mila morti e 1 milione e 500 mila feriti. Al dramma di singoli e famiglie, si somma il costo sociale, circa 130 miliardi di euro. In Italia la mortalità per incidenti stradali è di 57 vittime per milione di abitanti, sensibilmente più alta della media europea che si ferma a 52. Di fronte a questi numeri, l’Italia, anni fa, aveva varato un piano nazionale che prevede la riduzione delle vittime della strada del 40 per cento entro il 2020.

Per questo i governi che si sono avvicendati negli anni hanno deciso di potenziare la formazione e la sicurezza, anche in considerazione del fatto che nel computo, le categorie più a rischio sono giovani e anziani, ciclisti e motociclisti. Sulla base di queste premesse, l’Ufficio scolastico provinciale, d’intesa con la Camera di commercio, le forze dell'ordine, il 118, l’Asl di Sassari e il supporto tecnico di Amadio Bresciani (Kartodromo di Fertilia), hanno creato un gruppo di lavoro che durante l’anno scolastico appena trascorso, da marzo a maggio, hanno visitato 50 scuole coinvolgendo 2500 studenti delle elementari seguiti da 150 insegnanti.

Durante la capillare attività di informazione, da Sassari al Goceano fino alla Gallura, i piccoli studenti sono stati inseriti in un programma di educazione alla strada che comprende, tra le altre cose, piccole esercitazioni, proiezioni di video, ma anche lezioni frontali in aula. All’iniziativa, oltre alle forze dell’ordine, hanno preso parte anche funzionari della Motorizzazione e rappresentanti dell’Automobile club Italia.

«L’intento _ ha spiegato Giuseppe Fara, dell’Ufficio scolastico provinciale _ è quello di rilanciare il progetto anche per il prossimo anno scolastico tenendo conto del fatto che per la scuola l’educazione stradale è una priorità assoluta».

«Si tratta _ ha proseguito Gavino Sini, presidente della Camera di commercio _ di recuperare valori e principi di quella educazione civica che un tempo faceva parte integrante della formazione scolastica».

Va detto infatti che, di solito, ai programmi di educazione alla sicurezza stradale sono spesso associati interventi di prevenzione legati all’uso di stupefacenti e alcolici, che, purtroppo _ come confermano gli esperti _ possono rientrare fra le cause degli incidenti stradali. Un programma integrato, insomma, relativo a una più generale attività di contrasto dei fenomeni di devianza giovanile. Per questo motivo, proprio ieri a Roma, esponenti dei ministeri dell’Istruzione e dei Trasporti, si sono incontrati per studiare iniziative di formazione congiunta con la ferma intenzione di ridurre drasticamente il numero delle morti sulle strade.

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative