La Nuova Sardegna

Sassari

Treni, l’orario estivo rende impossibile il viaggio a Cagliari

Treni, l’orario estivo rende impossibile il viaggio a Cagliari

Penalizzati gli utenti che partono da Sorso e Alghero Boeddu: «Trenitalia non risponde, intervenga la Regione»

21 luglio 2014
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SASSARI. Il problema è stato portato all’attenzione di Trenitalia già alla fine della scorsa primavera ma non è cambiato nulla: le coincidenze di alcuni treni non coincidono e i viaggiatori o restano a terra o devono rassegnarsi a utilizzare altri mezzi di trasporto. Come è capitato ad alcuni viaggiatori che da Sorso dovevano andare a Cagliari: la partenza da Sassari per il capoluogo regionale è, da orario estivo entrato in vigore il 15 giugno, alle 6,33. Il treno proveniente da Sorso si ferma alle 6,43 mentre quello che collega Alghero con Sassari arriva alle 6,37.

In entrambi i casi i passeggeri restano a terra, a meno che non abbiano utilizzato un altro mezzo di trasporto o che il treno in partenza per Cagliari sia in ritardo di almeno un quarto d’ora. Ovviamente possono viaggiare con il convoglio successivo ma non è detto che questo sia sufficiente per arrivare a Cagliari in orario decente o per un appuntamento magari fissato da tempo. Il timore è che questa mancanza di attenzione per il trasporto su rotaia nel Sassarese sia il preludio della soppressione di alcune corse.

Ma le incongruenze orarie di Trenitalia non si limitano al Sassarese. A Olbia, ricorda il segretario regionale della Filt-Cgil Arnaldo Boeddu, il primo treno parte alle 5,53 ma la biglietteria apre solo alle 6. «Tale decisione – sottolinea Boeddu – , sta creando ancora oggi non poche difficoltà ai passeggeri che si trovano costretti a viaggiare sprovvisti del titolo di viaggio e di conseguenza sanzionabili dal personale di bordo delle Ferrovie dello Stato pur non avendo alcuna colpa poiché impossibilitati ad acquistare il biglietto».

Ma i problemi delle mancate coincidenze sono solo un aspetto delle diverse criticità. «Infatti, Trenitalia continua a sopprimere giornalmente una percentuale consistente dei servizi ferroviari – sottolinea Boeddu –. Le percentuali non vengono rese pubbliche ma, dalle lamentele pervenute mediamente attesta a circa il 23 del cento le soppressioni giornaliere e queste sono dovute alla oramai cronica mancanza di materiale rotabile idoneo alla circolazione ed alla carenza di personale di macchina e bordo, macchinisti e capi treno».

Sempre il rappresentante sindacale ricorda che da subito erano state evidenziate le incogruenze dell’orario estivo, ma che da allora Trenitalia ha risposto con un incomprensibile silenzio.

«Per tutte le ragioni sopra citate avevamo chiesto alla Regione una conferenza di servizi – aggiunge Arnaldo Boeddu – convocando insieme sia i rappresentanti delle aziende di trasporto in Sardegna sia le organizzazioni sindacali al fine di mettere a punto un sevizio di trasporto degno di questo nome. Purtroppo, ad oltre un mese dalla richiesta la Conferenza di servizi non è stata convocata ma, per contro, i disservizi e le giuste quanto sacrosante lamentele dei passeggeri continuano giornalmente».

La prossima mossa del sindacato dovrebbe essere il coinvolgimento dell’assessorato regionale ai Trasporti. Che per la verità, come sottolinea Boeddu, era già stato avvertito e al quale era stata suggerita l’attivazione di una cabina di regia unica sul problema dei trasporti in Sardegna.

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