Violazione della direttiva Habitat, indagine dell’Ue sulla Sardegna
Gli ambientalisti: sotto accusa il calendario venatorio e il poligono di Teulada
16 luglio 2014
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CAGLIARI. Calendario venatorio, poligono militare di Teulada, interventi nelle gallerie minerarie: sono tre “casi” sardi che indotto la Direzione generale Ambiente della Commissione europea ad aprire una procedura di indagine «diretta ad accertare se esista in Italia una prassi di sistematica violazione dell'articolo 6 della direttiva Habitat» a causa di svariate attività e progetti realizzati in assenza di adeguata procedura di valutazione di incidenza ambientale in aree rientranti in siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale.
Lo rende noto il Gruppo di intervento giuridico, che precisa che nella procedura di indagine ha assunto come ipotesi di violazione della normativa comunitaria diversi casi oggetto di ricorsi inoltrati dalla stessa associazione ecologista, spesso insieme ad altre associazioni (Amici della Terra, Lega per l'Abolizione della Caccia, Enpa e Wwf).
Tra i casi di «cattiva applicazione» della Valutazione di impatto ambientale ci sono alcuni riguardano la Sardegna: in particolare i calendari venatori 2012-2013 e 2013-2014 e le attività addestrative nei poligoni militari di Capo Teulada, gli interventi di messa in sicurezza delle gallerie minerarie dismesse di Sa Duchessa, Su Corovau, Reigraxius, Barraxiutta e Macciuru (Domusnovas).
Il rischio - spiega l'associazione - è ora l'apertura di una procedura di infrazione e, in conseguenza, di un'eventuale sentenza di condanna da parte della Corte di Giustizia europea e di una pesante sanzione pecuniaria a carico dell'Italia (e per essa alle amministrazioni pubbliche che hanno causato le violazioni).
L'associazione ricorda che attualmente sono ben 106 le procedure di infrazione aperte contro l'Italia dalla Commissione europea e che di queste addirittura 20 (quasi un quinto) riguardano materie ambientali.
