La Nuova Sardegna

Sassari

Laerru, nei week end niente matrimoni e una coppia emigra

di Giuseppe Pulina
Laerru, nei week end niente matrimoni e una coppia emigra

In paese i riti civili celebrati solo dal lunedì al venerdì. E così i fidanzati hanno detto sì nel municipio di Perfugas

13 luglio 2014
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LAERRU. Se fosse un romanzo, il titolo, poco avvincente, ma quanto mai realistico, potrebbe essere “Il nullaosta negato”. Leggendolo, qualcuno potrebbe trovarvi dentro una trama degna del miglior Manzoni, quello che si divertiva come un matto a scrivere storie poco ordinarie e non poco bizzarre. La storia in questione è quella segnalata al giornale da un cittadino laerrese che, avendo programmato da tempo il matrimonio civile per ieri, 12 luglio, ha temuto sino a pochi giorni prima del grande evento che questo non potesse venire celebrato.

Nonostante che i preparativi, per rendere memorabile un giorno tanto atteso, fossero in corso da tempo e l’iter burocratico (l’atto delle pubblicazioni, in questo caso) fosse stato avviato da più giorni. La richiesta al Comune, trattandosi di unione civile, era stata inoltrata seguendo le solite procedure, ma la prima risposta ha lasciato per così dire di stucco l’aspirante sposo. A quanto pare, a Laerru non si possono celebrare riti per le unioni civili nelle giornate festive, ma solo nei giorni in cui gli uffici comunali sono aperti. Cosa che molto probabilmente avviene anche in altri centri, mentre in molti Comuni le nozze con il rito civile vengono comunque celebrate sicuramente il sabato. Dal lunedì al venerdì sì, ma il sabato e la domenica assolutamente no. Ieri però era proprio un sabato e, quindi, una giornata in cui il Comune è chiuso. Motivo per il quale, sulla base di un articolo appositamente citato nella motivazione (l’articolo 1 del Dpr 396 del 2000) addotta per motivare la risposta negativa, il matrimonio, come avrebbe sostenuto qualche personaggio manzoniano, non s’aveva da fare. Per quella data, almeno.

Messo alle strette e in ambasce per le difficoltà non previste, lo sposo promesso ha così deciso di giocare un’ultima carta. Non potendo unirsi in matrimonio nel proprio paese, ha inoltrato una seconda richiesta per un diverso nullaosta. Un modo per aggirare l’ostacolo e trovare una “soluzione” che potesse mettere finalmente tutti d’accordo. Ha, infatti, chiesto che gli venisse concesso di potersi sposare altrove, in questo caso presso il Municipio di Perfugas. Una richiesta alla quale è stata data risposta positiva. Anche per questa ha dovuto attendere, ma alla fine è riuscito a convolare a nozze.

Per la coppia una conclusione arrivata non senza aver subito le comprensibili ansie dovute all’incertezza che il fatidico sì potesse venire pronunciato. Ansie che si sono aggiunte a quelle che ogni fidanzato vive prima del “giorno più bello”. Un lieto fine per una commedia di mezza estate consumatasi nel cuore dell’Anglona.

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