La Nuova Sardegna

Sassari

Bono, è l’ora del rilancio dell’Arvesiniadu

Bono, è l’ora del rilancio dell’Arvesiniadu

Domani un importante convegno con studiosi, enologi e ricercatori delle università sarde

11 luglio 2014
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BONO. Sono molte le novità che proporrà la prima Rassegna dei vini da vitigni autoctoni della Sardegna, in programma a Bono domani. L’attenzione sarà concentrata, come è facile attendersi, sull’Arvesiniadu, vitigno dalle potenzialità tutte da esplorare. Quali prospettive esistono per il rilancio produttivo di questo vitigno?

Ma le caratteristiche pedoclimatiche del territorio potrebbero riservare interessanti prospettive per la coltivazione di altri vitigni.

I lavori si apriranno domattina alle 9 nell’istituto agrario di Bono con l’insediamento della commmissione di valutazione. Alle 10 è prevista l’apertura degli stand nella sala dell’hotel Monte Rasu in piazza Trieste. Dopo i saluti del sindaco, Michele Sau, di Giovanni Sini dell’agenzia Laore e Michele Solinas presidente del comitato sulla biodiversità di Bono, i lavori entreranno nel vivo con l’introduzione del giornalista Pasquale Porcu. Seguiranno le relazioni diell’enologo Paolo Cardu (“Valore dei vitigni autoctoni”), di Tonino Arcadu della Cantina Gostolai (“Importanza e attualità della vitivinicoltura autoctona”), di Luca Marcenaro della facoltà di Agraria dell’Università di Sassari (“Biodiversità vinicola”), del geologo Giacomo Oggiano dell’Università di Sassari (“Il Goceano, una varietà di terroir”) e del ricercatore un ricercatore di Cagliari Oscar Grillo che stà facendo uno studio sulla ricostruzione storico-culturale dei processi di domesticazione della vite selvatica.

Alle 13 è previsto il dibattito e alle 16,30 risultati e commenti della commissione d’assaggio con la consegna delle menzioni e degli attestati ai partecipanti.

Alle 17 le degustazioni guidate incentrate sull’abbinamento tra i vini e i cibi del territorio, innparticolare i formaggi e i dolci.

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