La Nuova Sardegna

Sassari

«Ortsan», sequestrati a Sassari negozio e parafarmacia

«Ortsan», sequestrati a Sassari negozio e parafarmacia

Il pubblico ministero ha indagato dieci persone per esercizio abusivo della professione. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nas

03 luglio 2014
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SASSARI. Sequestro preventivo per un negozio di articoli ortopedici e una parafarmacia. Il provvedimento emesso dal giudice delle indagini preliminari Antonello Spano su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Carlo Scalas è stato eseguito ieri dai carabinieri del Nas e ha riguardato l’attività della «Ortsan sas» di Giovanni Giulio Moi (che risulta tra gli indagati) e la parafarmacia «Salute e benessere srl», entrambe in via Amendola. Pochi i dettagli dell’inchiesta che - secondo quanto trapelato - vede al momento una decina di indagati. Il reato contestato sarebbe quello dell’esercizio abusivo della professione. Le altre persone iscritte nel registro degli indagati - oltre ai titolari dei punti vendita sotto sequestro giudiziario - sarebbero dipendenti che avrebbero svolto compiti senza avere la qualifica di tecnico ortopedico. L’indagine riguarderebbe la fornitura di carrozzine e ausili ortopedici, in vendita sia nel negozio della «Ortsan» che nella parafarmacia che avrebbe un contratto di prestazione esterna proprio con la storica azienda di via Amendola, da parecchi anni all’avanguardia nella fornitura di materiali ortopedici in tutta la Sardegna.

L’indagine avrebbe preso il via dopo una denuncia e i carabinieri del Nas di Sassari - a conclusione degli accertamenti - hanno depositato il rapporto all’autorità giudiziaria. Dopo le valutazioni degli elementi raccolti sono scattati i provvedimenti eseguiti nella giornata di ieri nelle due distinte attività di via Amendola. Il pm Carlo Scalas aveva chiesto il sequestro preventivo anche per le altre attività riconducibili al dottor Moi in città, ma la richiesta non è stata accolta dal giudice delle indagini preliminari che ha ritenuto non sussistessero i presupposti. La vicenda potrebbe avere un primo chiarimento già nei prossimi giorni con il pronunciamento dei giudici del Tribunale del Riesame al quale oggi presenterà istanza l’avvocato Maria Claudia Pinna che tutela gli interessi degli indagati. In sostanza, la linea della difesa sarà quella di dimostrare che carrozzine e ausili ortopedici arrivano nei negozi già preconfezionati e, quindi, senza necessità di interventi specifici al momento della consegna ai clienti che hanno effettuato le ordinazioni.

Una situazione delicata - anche sotto il profilo delle valutazioni di carattere tecnico - sulla quale dovrà pronunciarsi il Tribunale del Riesame. Anche per fornire chiarimenti specifici e una interpretazione autentica sulle modalità operative con le quali avviene la consegna ai clienti di carrozzine e ausili ortopedici. Un passaggio che - secondo quanto emerso dall’attività investigativa dei carabinieri del Nas - dovrebbe prevedere espressamente la presenza del tecnico ortopedico. E da qui la contestazione del reato di esercizio abusivo della professione per gli altri dipendenti che avrebbero svolto un ruolo senza averne titolo. Di diverso avviso la difesa. Non resta che attendere la decisione del Riesame.

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