Una festa per “tia Minnia” che ha spento 101 candeline
MARA. Giovedì scorso Giovanna Maria Nuvoli, (nota come Minnia), ha compiuto 101 anni. Insomma, un’ultracentenaria che però ancora riesce a “dare punti” anche ai giovani. La ricorrenza è stata...
MARA. Giovedì scorso Giovanna Maria Nuvoli, (nota come Minnia), ha compiuto 101 anni. Insomma, un’ultracentenaria che però ancora riesce a “dare punti” anche ai giovani.
La ricorrenza è stata festeggiata con gioia dai nipoti, pronipoti e tanti parenti e dai componenti la segreteria provinciale della Federazione Nazionale territoriale Cisl dei pensionati di Sassari, della quale è la più anziana iscritta. I segretari Graziano Meloni, Peppico Casu ed il segretario di lega del territorio di Pozzomaggiore e Bonorva, Antonino Mariani, anche a nome della segretaria generale Vanna Spanu, hanno portato a “tia Minnia” gli auguri di tutti i pensionati della provincia e offerto un simpatico omaggio floreale con l'augurio:" Ad atteros chent'annos”.
È stata una giornata vissuta da zia Minnia con grande gioia e partecipazione e non sono mancati anche i riferimenti alla sua lunga e interessante esistenza. Nata a Cossoine il 22 giugno 19l3, dopo un’infanzia trascorsa in famiglia, trovò lavoro al suo paese e a Mara, dove conobbe Giommaria Falchi, il suo futuro marito.
Le avversità della guerra misero a dura prova la vita dei due innamorati finché, nel 1940, i due, quando il futuro marito fu fatto prigioniero in Africa per essere in Inghilterra, si sposarono per procura a Cossoine. Zia Minnia però non si perse d’animo e, aiutata dalla famiglia Faccion a Sassari, dove lavorava come domestica, imparò a usare la macchina da scrivere e si tenne così in continua corrispondenza con il marito.
Nel 1944, finita la guerra, la famiglia si ricongiunse e fu allietata dalla nascita di e quattro figli. Si dedicò con impegno alla famiglia ed essendo una donna dal carattere e fisico piuttosto forte non disdegnò il lavoro nei campi e le faccende domestiche, dedicandosi a fare il pane, tessere, filare, lavorare all’uncinetto e a maglia, a cucire e ricamare, fino ai 94 anni quando decise di riposarsi un po’, pur continuando ad interessarsi di ogni avvenimento, che apprende dai quotidiani che, a 101 anni, legge senza necessità di usare gli occhiali.
Uno straordinario esempio di vita, di dedizione e rispetto dei valori fondanti della famiglia e della società.A noi non resta che augurarle: “A medas annos mezzus, cun salude”.
Emidio Muroni