La Nuova Sardegna

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Una festa per “tia Minnia” che ha spento 101 candeline

Una festa per “tia Minnia” che ha spento 101 candeline

MARA. Giovedì scorso Giovanna Maria Nuvoli, (nota come Minnia), ha compiuto 101 anni. Insomma, un’ultracentenaria che però ancora riesce a “dare punti” anche ai giovani. La ricorrenza è stata...

29 giugno 2014
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MARA. Giovedì scorso Giovanna Maria Nuvoli, (nota come Minnia), ha compiuto 101 anni. Insomma, un’ultracentenaria che però ancora riesce a “dare punti” anche ai giovani.

La ricorrenza è stata festeggiata con gioia dai nipoti, pronipoti e tanti parenti e dai componenti la segreteria provinciale della Federazione Nazionale territoriale Cisl dei pensionati di Sassari, della quale è la più anziana iscritta. I segretari Graziano Meloni, Peppico Casu ed il segretario di lega del territorio di Pozzomaggiore e Bonorva, Antonino Mariani, anche a nome della segretaria generale Vanna Spanu, hanno portato a “tia Minnia” gli auguri di tutti i pensionati della provincia e offerto un simpatico omaggio floreale con l'augurio:" Ad atteros chent'annos”.

È stata una giornata vissuta da zia Minnia con grande gioia e partecipazione e non sono mancati anche i riferimenti alla sua lunga e interessante esistenza. Nata a Cossoine il 22 giugno 19l3, dopo un’infanzia trascorsa in famiglia, trovò lavoro al suo paese e a Mara, dove conobbe Giommaria Falchi, il suo futuro marito.

Le avversità della guerra misero a dura prova la vita dei due innamorati finché, nel 1940, i due, quando il futuro marito fu fatto prigioniero in Africa per essere in Inghilterra, si sposarono per procura a Cossoine. Zia Minnia però non si perse d’animo e, aiutata dalla famiglia Faccion a Sassari, dove lavorava come domestica, imparò a usare la macchina da scrivere e si tenne così in continua corrispondenza con il marito.

Nel 1944, finita la guerra, la famiglia si ricongiunse e fu allietata dalla nascita di e quattro figli. Si dedicò con impegno alla famiglia ed essendo una donna dal carattere e fisico piuttosto forte non disdegnò il lavoro nei campi e le faccende domestiche, dedicandosi a fare il pane, tessere, filare, lavorare all’uncinetto e a maglia, a cucire e ricamare, fino ai 94 anni quando decise di riposarsi un po’, pur continuando ad interessarsi di ogni avvenimento, che apprende dai quotidiani che, a 101 anni, legge senza necessità di usare gli occhiali.

Uno straordinario esempio di vita, di dedizione e rispetto dei valori fondanti della famiglia e della società.A noi non resta che augurarle: “A medas annos mezzus, cun salude”.

Emidio Muroni

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