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Sassari

Sassari, i fiori snaturano la piazza e così resta solo il cemento

di Antonio Meloni
Sassari, i fiori snaturano la piazza e così resta solo il cemento

Cappuccini, rimossi i vasi sistemati dai frati sui “panettoni” anti parcheggio. Secondo la Soprintendenza il verde e i dissuasori stravolgevano l’architettura

13 giugno 2014
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SASSARI. Possono alcune fioriere modificare l’architettura di una piazza? Secondo il parere della Soprintendenza sì. Ieri, infatti, una squadra di operai ha caricato su un camion quelle sistemate a suo tempo di fronte alla chiesa di Cappuccini e ha sgomberato il piazzale. Sembra un soggetto scaturito dalla penna di Giovanni Guareschi, in realtà è l’epilogo di una contesa tra la parrocchia di San Francesco e il Comune. Contesa sorta nei giorni scorsi quando, in concomitanza con l’avvio dei lavori di riqualificazione del piazzale, i responsabili del cantiere avevano notato, con sorpresa, che l’ingresso della chiesa era delimitato da un cordone di panettoni (dissuasori in cemento) e fioriere.

Per saperne di più, visibilmente contrariati, i tecnici avevano intervistato il parroco, padre Isidoro de Michele, il quale aveva spiegato loro che quelle strutture erano state collocate dal Comune (Ufficio traffico), poco prima di Pasqua, dietro esplicita richiesta dei frati, per ovviare all’inconveniente delle macchine regolarmente parcheggiate in tutto il piazzale fino alla porta della chiesa. «Dal canto nostro – ha aggiunto poi il parroco – convinti di fare cosa buona abbiamo sistemato sui panettoni alcuni vasi di fiori».

La spiegazione non deve avere convinto i funzionari del Comune, tanto che nei giorni successivi padre Isidoro ha ricevuto una telefonata dalla Soprintendenza che annunciava l’invio di un’ingiunzione di sgombero perché quelle fioriere modificherebbero, snaturandola, la struttura architettonica del piazzale di Cappuccini. Poi è passato qualche giorno, tanto che il parroco si era ormai convinto che la vicenda si fosse risolta in una bolla di sapone. Pochi giorni fa, invece, nell’ufficio parrocchiale è arrivata una seconda telefonata, questa volta dall’Ufficio traffico di Palazzo Ducale, e l’interlocutore ha annunciato, per giovedì mattina, l’intervento di rimozione delle strutture. Non solo delle fioriere sistemate sui “panettoni”, dunque, ma di tutto il cordone che delimita l’ingresso all’edificio sacro. A quel punto lo sconcerto ha ceduto il posto alla sorpresa, non tanto per il fatto in sé quanto perché il problema originario, quello delle macchine parcheggiate sul piazzale, resta inspiegabilmente irrisolto.

Nessuno discute il provvedimento, che di certo ha un suo fondamento giuridico, ma la vicenda lascia l’amaro in bocca e sicuramente il dubbio che quella possa essere la soluzione. La domanda che sorge spontanea, infatti, è la seguente: perché contestare due fioriere e tollerare il fatto che si possa parcheggiare su un piazzale in cui c’è il divieto di sosta sanzionato da multa e rimozione? Il cartello, visibile a tutti, è sistemato all’ingresso del piazzale ed è fin troppo evidente che le macchine, in quell’area, non si possono parcheggiare. Invece molti cittadini lo fanno regolarmente e non solo la domenica.

La speranza è che questo dello sgombero, per quanto discutibile, sia il primo passo verso la riqualificazione completa del sito e che a lavori consegnati, il divieto di sosta venga fatto rispettare con verifiche periodiche da parte dell’amministrazione. Perché se dopo tanto si continuasse a parcheggiare sul piazzale, a molti resterebbe la sensazione che da quelle parti i problemi si risolvono adottando due pesi e due misure.

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