La Nuova Sardegna

Sassari

La ex imputata: l’ho tradito ed è impazzito

Accusata di calunnia si difende in aula: lui è un carabiniere e non sopportava che non lo amassi più

28 maggio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. L’ex fidanzata di un carabiniere è finita in un’aula di tribunale imputata di calunnia. Ieri però ha deciso di sottoporsi a esame per raccontare la sua verità: «Perché sono stata accusata di calunnia? Perché lui diceva che ero pazza ma la verità è che eravamo gelosi entrambi. Non l’ho mai aggredito, l’ho tradito quando non ero più innamorata di lui e a quel punto è impazzito». Una testimonianza decisa quella della ragazza (più giovane del suo ex compagno) che ieri non ha mostrato tentennamenti di fronte al giudice Salvatore Marinaro. A due passi c’era il carabiniere, imperturbabile per tutta l’udienza. «A un certo punto ha allontanato da me anche mia mamma, si presentava a casa da lei in divisa e le diceva che ero una poco di buono e che quando andavo a ballare facevo sesso con altri uomini. Mi ha isolato dai miei amici e dalla mia famiglia». Eppure è lei a esser finita in tribunale. «È vero, lo controllavo, ma solo per avere le prove che mi consentissero di lasciarlo. Gli scrivevo “ti amo” perché mi faceva pena. D’altronde, se le cose non stessero così come dico io, come mai un giorno mi seguì con la macchina e quando chiamai i carabinieri scappò non appena sentì la sirena? Le mie non sono calunnie. Molte persone potrebbero testimoniare a mio favore ma non lo fanno perché hanno paura visto che lui è un carabiniere». La giovane, che ha risposto alle domande del suo avvocato Ivano Iai e a quelle del legale Gianluca Giordo che assiste l’ex, ha anche parlato di un’aggressione fisica subita dall’allora compagno: «Mi diede un pugno, sono andata in ospedale e ci andò anche lui dicendo che ero stata io ad aggredirlo. La dottoressa mi costrinse a stare con lui nella stessa stanza e in quell’occasione mi disse: “Io prima o poi ti ammazzo”. Vivo all’estero per questo. Perché ho paura di lui. Quando lo denunciai mi offrì tremila euro per ritirare tutto. Ma non ho mai pensato di tirarmi indietro e mai lo farò». (na.co.)

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative