La Nuova Sardegna

Sassari

Il primo marchio Doc è per un cannonau

Il primo marchio Doc è per un cannonau

L’ambito riconoscimento è stato assegnato a un vino prodotto dalle cantine di Gianfranco Paddeu

13 aprile 2014
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OZIERI. Sta accumulando consensi e apprezzamento il Cannonau prodotto a Ozieri dalle uve della vigna Suelzu, frutto del terreno di proprietà di Gianfranco Paddeu e primo vino ozierese a ricevere l’etichetta Doc, ottenuta nel 2012. La vigna Suelzu (sughera, in lingua logudorese) nasce a Ozieri nella omonima località al confine con il territorio di Pattada: una zona collinare sinuosa degradante verso la pianura del Logudoro, con un terreno a matrice granitica, con una invidiabile esposizione solare e continuamente accarezzata dalla brezza che soffia costante nell’area. Qui già dal 1930 il vigneto produceva uno dei pochissimi rossi della zona, diverso dal classico “occhio di pernice” prodotto tradizionalmente a Ozieri. Un rito andato avanti per decenni, sino a che la vigna è stata pian piano abbandonata. Da queste condizioni di invidiabile posizione territoriale e qualità delle uve sono stati affascinati l’imprenditore Gianfranco Paddeu e sua moglie Isabella, che per tramite del fratello di lui Giuseppe nel 2009 hanno sostenuto l’inizio della rinascita della vigna dando l’incarico di ripristinarne l’impianto e di avviare la produzione all’agronomo ozierese Gavino Bellu. L’impianto è stato progettato recuperando l’originale disposizione nonché ampliandola e nel giro di pochi anni si è giunti ad una produzione di ottima qualità grazie all’attento lavoro di Tonino Arcadu, titolare della Cantina Gostolai di Oliena, che cura le fasi dalla vinificazione all’imbottigliamento e che ha da subito suggerito di produrre un vino “non costante”, quindi più intimamente legato al vigneto e alle variabili ambientali e climatiche. La Denominazione di Origine Controllata è il giusto riconoscimento a un accurato lavoro ma soprattutto a una grande passione, sfociata in un vino di alta qualità. Le previsioni sono di arrivare a una produzione annua volutamente limitata: circa 9mila bottiglie, rigorosamente numerate e impreziosite da un’etichetta sobria che riproduce la sezione di una quercia da sughero. «Il nome scelto per il vino - spiega Gianfranco Paddeu - trae origine dal territorio, originalmente dedicato alla coltivazione di alberi da sughero; questo, insieme al contorno boschivo, conferisce al vino sapori nuovi di frutti di bosco, accentuati da un colore rosso profondo e intenso da far incantare gli amanti della cultura mediterranea tramandata dai Romani, la quale trova la massima espressione appunto nel buon vino e nel mangiare sano». Tutte le informazioni e le caratteristiche del Cannonau “Suelzu” saranno presto disponibili sul sito www.suelzu.it, attualmente in fase di allestimento. Chi volesse contattare il produttore potrà farlo inviando una mail all’indirizzo info@suelzu.it. (b.m.)

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