La Nuova Sardegna

Sassari

sentenza

Ex direttore “licenziato” perde la causa contro l’Asl

SASSARI. «Gli addebiti mossi alla dottoressa Cavazzuti con riferimento alla predispozione del bilancio 2010 sono fondati e integrano gravi motivi, idonei a ledere definitivamente il rapporto...

07 aprile 2014
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SASSARI. «Gli addebiti mossi alla dottoressa Cavazzuti con riferimento alla predispozione del bilancio 2010 sono fondati e integrano gravi motivi, idonei a ledere definitivamente il rapporto fiduciario tra il direttore generale e il direttore amministrativo». Con questa motivazione di sentenza, depositata in cancelleria il 31 marzo, il giudice del lavoro Elena Meloni ha respinto la richiesta dell’ex direttore amministrativo della Asl di essere risarcita per i presunti danni patiti, nel 2012, in seguito alla estromissione dall’incarico da parte del dg Marcello Giannico. Al centro delle contestazioni a Cavazzuti c’era l’insanabile divergenza sulle perdite di esercizio maturate dall’azienda sanitaria: “solo” 877 mila euro secondo il direttore amministrativo, oltre 18 milioni nei calcoli del direttore generale. Il giudice, che ha condiviso le tesi dell’avvocato della Asl Mauro Barberio, ha affermato che «la definitiva approvazione da parte dei competenti organi regionali, con il positivo vaglio della Corte dei Conti. imponga di ritenere il bilancio approvato conforme alla effettiva situazione contabile della Asl 1 e redatto secondo i corretti parametri di contabilità». Ne consegue, prosegue il giudice, la legittimità di «addebiti, per gravità e importanza, tali da giustificare il recesso del contratto di lavoro con il direttore amministrativo, essendo evidente l’impossibilità di proseguire una collaborazione con un dirigente che ha svolto il suo incarico con risultati così difformi dalla politica aziendale, dal suo vertice e dalla oggettiva situazione contabile». La Asl ha dato notizia delle motivazioni della sentenza sulla “causa Cavazzuti”, che considera «storica». Per l’oggetto trattato, secondo i vertici dell’azienda sanitaria il verdetto «farà giurisprudenza anche in altre realtà sanitarie».

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