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Vita e morte dell’eroe Canalis

Vita e morte dell’eroe Canalis

Domani un convegno sullo studioso e martire delle Fosse Ardeatine

04 aprile 2014
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TULA. Amministrazione comunale e popolazione tutta mobilitata per la miglior riuscita del convegno, in programma domani alle 10 nell’auditorium comunale, incentrato sulla figura di Salvatore Canalis, trucidato dai nazifascisti il 24 marzo del 1944 nelle Fosse Ardeatine assieme ad altri 334 cittadini appartenenti alla Resistenza. Rino, com’era comunemente chiamato in paese e in famiglia, era nato a Tula il 14 novembre del 1908. Dopo la licenza liceale a Roma conseguì la laurea con ottimi voti in lettere classiche. Nell’ateneo capitolino fu da subito apprezzatissimo collaboratore dell’Istituto Studi Romani. Insegnò letteratura greca e latina in vari istituti superiori della capitale fra cui la Scuola Militare. Completò la traduzione dei primi due libri delle Opere di Archimede, nel contempo impegnandosi nella stesura di un ampio testo di letteratura latina. Sposato con Rugine Ghevaert, di origine belga, ebbero due figli, Giovanna e Gianfranco. Dopo l’occupazione nazista di Roma entrò nella Resistenza col Partito d’Azione, attivandosi pure per la nascita di un giornale clandestino. Il 13 marzo del 1944 fu invitato ad aderire alla Repubblica di Salò. Rifiutò con decisione affermando «meglio la morte». Il giorno dopo fu catturato e trasferito alle famigerate prigioni tedesche di via Tasso. La moglie lo potè appena salutare mentre veniva portato via dal Carcere di San Gregorio per l’eccidio, alle prime luci dell’alba, nelle Fosse Ardeatine. Non aveva compiuto i 36 anni. L’incontro ha come titolo: “Vita di Salvatore Canalis. Per amore di Rogine e della Libertà”. Col coordinamento del sindaco Andrea Becca, presenteranno relazioni Aldo Borghesi, Direttore dell’Istituto di Storia dell’Antifascismo e dell’età Contemporanea nella Sardegna centrale; lo storico Martino Contu, presidente della fondazione “Mons. Giovannino Pinna”; Grazia di Veroli, storica e rappresentante dell’Associazione Nazionale ex Deportati di Roma; Marina Moncelsi, presidente dell’Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Età Contemporanea nella Sardegna Centrale. Conclusione dell’intensa giornata con la recita presentata dal gruppo Bocheteatro di Nuoro che presenta “Oratorio sulla Tragedia delle Fosse Ardeatine”. In scena Giovanni Carroni, musiche di Battista Giordano, luci di Luca Usala, audio di Angelo Masala. In sala sarà esposta una mostra fotografica sulla Fosse Ardeatine curata da Martino Contu. Il tutto si inquadra nell’ambito delle manifestazioni programmate oltre che a Tula, nei centri di Sedilo (paese d’origine del martire Pasqualino Cocco), Padria ( Gavino De Lunas), Dolianova (Candido Manca), Narbolia (Giuseppe Medas), Villacidro (Sisinnio Mocci), Carloforte (Agostino Napoleone), Lotzorai ( Antonio Ignazio Piras), Portoscuso (Gerardo Sergi), nel 70° anniversario del tragico evento.

Gerolamo Squintu

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