La Nuova Sardegna

Sassari

Apre a Sassari l’Emporio della solidarietà

di Vannalisa Manca
Apre a Sassari l’Emporio della solidarietà

Iniziativa della Caritas parrocchiale nei locali della chiesa di San Paolo in via Besta: un’idea nuova per aiutare le famiglie in difficoltà

30 marzo 2014
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SASSARI. Pasta, pane, riso, latte, ma anche l’olio o un buon barattolo di Nutella, dolci; oppure cotone, pannolini per neonati, detersivo, dentifricio: che cosa occorre per nutrirsi e mandare avanti una famiglia? Un’infinità di cose. Ma tutti questi prodotti hanno un prezzo e spesso non si hanno i quattrini necessari per acquistarli. Soprattutto se non si ha un reddito e le condizioni economiche sono al limite della povertà.

Apre oggi il Negozio della solidarietà: le famiglie che solitamente si rivolgono alla parrocchia di San Paolo Apostolo, in via Besta, da oggi non riceveranno la busta degli alimenti della Caritas, ma potranno fare una vera spesa nel piccolo emporio che la chiesa, con il parroco don Luciano Salaris, ha messo a disposizione. Si va nel negozio della solidarietà, si fa la spesa e si paga con i cosiddetti crediti che ogni mese vengono accumulati in una tessera che la Caritas parrocchiale consegna a questi speciali clienti affiliati.

Un’idea semplice e geniale al tempo stesso. Un progetto unico per la nostra città, ma che potrebbe trovare presto sostenitori in altri centri Caritas. A metterlo a punto è stato un giovane scout, Mattia Mulas, di 27 anni, che da tre anni collabora con don Luciano insieme a due ragazze di 17 e 16 anni, Giulia e Paola, per aiutare le famiglie in difficoltà.

«Come ricordato da Papa Francesco nella sua omelia a carcerati e poveri nel pellegrinaggio a Cagliari, l'opera della Caritas non è assistenzialismo. Nel nostro piccolo, nel nostro servizio - dice Mattia -, dobbiamo aiutare chi si rivolge a noi a riprendere in mano la propria vita, a gestire al meglio le proprie risorse nelle difficoltà. Oltre alla distribuzione del "pacco", svolgiamo forse un ruolo ancora più importante: quello dell'ascolto. Cerchiamo di mettere al centro di tutto la dignità della persona, che molto spesso prima di rivolgersi a noi e ammettere di aver bisogno di aiuto si lascia vincere dalla vergogna di chiedere».

In parrocchia «ci siamo a lungo interrogati su come salvaguardare la dignità di chi si rivolge a noi e allo stesso tempo responsabilizzarli nella gestione dei beni che mettiamo a loro disposizione. Ecco che è nata l'idea del Negozio della solidarietà».

Sarà chi va all’emporio a decidere cosa gli serve e come gestire i crediti a sua disposizione. I crediti, ossia i soldi. Ogni articolo ha un costo in crediti, corrispondente al valore di mercato. Ogni credito vale 30 centesimi e questi “soldi” vengono assegnati dalla stessa Caritas a seconda della composizione del nucleo familiare, da un minimo di 110 a un massimo di 140 crediti. Si è calcolato che ogni spesa media vale 81 crediti. «È possibile accumularli anche offrendo il proprio lavoro in parrocchia. Come raccogliere le foglie dal giardino, spazzare il cortile», dice Mattia. Tanti di questi “affiliati” infatti chiedono la dignità di un lavoro, altri di impiegare il proprio tempo, come dire? rendersi utili alla società.

L’emporio apre tutti i giovedì dalle 16.30 alle 18, ogni utente potrà fare la scorta ogni 15 giorni. Ma da quale “deposito” arriva la merce sugli scaffali? «C’è un benefattore anonimo che ci dà ad esempio pasta o riso. Poi ci aiuta la generosità dei parrocchiani: ogni volta che la dispensa si svuota, loro provvedono a riempirla. Ora la raccolta sarà mirata, in maniera da non avere tanto di una cosa e niente di altro».

Insomma, buona spesa. Però, ricordate di portare la busta da casa, magari ecologica. Il pacco pronto la Caritas di San Paolo ormai non lo dà più.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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