La Nuova Sardegna

Sassari

Bonifiche industriali «Il Governo eviti il condono tombale»

di Pinuccio Saba
Bonifiche industriali «Il Governo eviti il condono tombale»

Interrogazione del parlamentare di Unidos Mauro Pili «Occorre reiterare le denunce, l’inquinamento è in atto»

11 marzo 2014
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PORTO TORRES. Il Governo deve intervenire per salvare le bonifiche industriali a Porto Torres. La richiesta è contenuta in una serie di atti depositati in parlamento dal deputato Mauro Pili. Nel mirino del parlamentare - ora di Unidos -, il decreto “Destinazione Italia” che contiene alcune misure che potrebbero consentire all’Eni di evitare il fardello delle bonifiche nell’area industriale più vasta dell’isola. Un processo industriale che (almeno sulla carta) era stato avviato una decina di anni fa ma che al momento sembra segnare il passo. La Syndial, società controllata dall’Eni, ha infatti completato solo alcuni e limitati interventi di bonifica nelle aree meno contaminate e destinate al progetto Matrìca, ma l’inquinamento continua a persistere nella falda acquifera, in vaste aree a ridosso degli impianti più impattanti, in mare. Senza dimenticare poi la famigerata “collina dei veleni” di Minciaredda, dove per decenni sono state nascoste sostanze inquinanti, tossiche, pericolose. E che era stata portata all’attenzione di tutti grazie al blitz degli indipendentisti di Gavino Sale, nell’agosto di dieci anni fa. Da allora ben poco è stato fatto, se non il potenziamento dell’impianto per il trattamento delle acque di falda (Taf), impianto che però si è dimostrato insufficiente tanto che Syndial intende costruire un nuovo Taf capace di trattare 500 litri d’acqua l’ora, invece degli attuali 180. Ma anche in questo caso la burocrazia frena quella che sembra una buona intenzione della controllata Eni. A tutto questo, poi, si aggiunge la recente sentenza del giudice per le udienze preliminari che ha dichiarato prescritti i reati dei quali erano accusati alcuni dirigenti di Syndial, Vinyls e Sasol.

Un quadro allarmante che ha portato Mauro Pili a presentare un’interrogazione urgente al governo con la quale chiede «di riavviare l'iter processuale per il danno ambientale nell'area di Porto Torres, considerato che sono in essere tutti gli elementi continuativi del reato di inquinamento di falde, specchi acquei e terreni. Far finta di niente e adagiarsi sulla prescrizione significa essere complici di coloro che hanno inquinato e continuano ad inquinare. Per questo motivo – aggiunge il parlamentare di Unidos – se il Governo non è complice di questa situazione deve immediatamente attivarsi con la denuncia penale e dall'altra attivando il codice ambientale per quanto riguarda il risarcimento del danno. In questa direzione deve essere lo stesso governo ha farsi artefice della modifica del decreto Destinazione Italia che contempla proprio nel caso di Porto Torres il condono tombale delle bonifiche. Dopo oltre dieci anni di ritardi, pretesti, ricorsi vari, fuga dalle responsabilità, sotterfugi e persino prescrizioni, l'Eni continua a sottrarsi con la complicità di molti soggetti».

E che l’inquinamento non sia cessato lo dimostrerebbe la presenza di benzene nella darsena servizi del porto industriale. Una presenza massiccia che non accenna a diminuire e che ha obbligato l’amministrazione comunale a emettere un’ordinanza di interdizione in tutta l’area contaminata, che si affaccia sulla darsena servizi. «Per questo occorre reiterare le denunce – sostiene Pili –. L’Eni cacci i soldi per èpagare e fare le bonifiche».

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