Anfore romane, un "tesoretto" dentro sacchi nascosti tra i cespugli
Scoperta della guardia di finanza durante i controlli ambientali sull’Alghero-Bosa - VIDEO
26 febbraio 2014
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BOSA. Un “tesoretto” archeologico dentro alcuni sacchi nascosti in mezzo alla macchia mediterranea probabilmente in attesa di essere portati via con tranquillità e smerciati. Lo hanno scoperto i finanzieri della brigata di Bosa Marina,mentre erano impegnati in una attività finalizzata all’individuazione di discariche di rifiuti abusive lungo la strada litoranea che da Bosa conduce ad Alghero (SS).
Occultate tra la vegetazione, sono state infatti scoperte tre anfore da trasporto di età romana, quasi del tutto integre, oltre a vari orli, colli e pareti di anfore e altro vasellame, per un totale di 31 pezzi.
Tutto il materiale è stato dichiarato dalla Soprintendenza ai beni archeologici per le Province di Sassari e Nuoro di enorme interesse archeologico e databile tra l'età romana repubblicana e l'età imperiale, proveniente dai fondali marini e in alcuni casi ancora con tracce di pittura originale.
Il materiale, subito sequestrato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria, sarà catalogato dalla Soprintendenza in attesa della sua esposizione al pubblico.
Sono in corso indagini al fine di individuare i responsabili del recupero abusivo dei reperti archeologici, sicuramente provenineti dal mare antistante viste le evidenti tracce di coralli e concrezioni marine.
Un’anfora era già stata completamente ripulita a eccezione di un curioso ciuffo corallino che la rendeva un particolare complemento di arredamento.
Non è il primo ritrovamento di manufatti storici effettuato dalle Fiamme Gialle lungo il tratto di costa bosano dove evidentemente agiscono "tombaroli" subacquei armati di maschera e pinne.
