La Nuova Sardegna

Sassari

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Alla scoperta del pianeta carcere

Alla scoperta del pianeta carcere

Lunedì mattina l’incontro tra gli studenti e la Garante per i detenuti

22 febbraio 2014
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SASSARI. Studenti alla scoperta del cosiddetto pianeta carcere. Lunedì prossimo alle 9.30, nell’aula magna dell’Azuni, è infatti previsto un incontro tra gli alunni del liceo classico e il Garante delle Persone private della libertà personale del Comune, Cecilia Sechi. La proposta è partita proprio dalla responsabile dell’ente locale, convinta che «su temi delicati e sensibili si debba partire da una prima conoscenza diretta per poi avviare un dibattito e rispondere alle perplessità o alle critiche degli studenti e infine avere un confronto costruttivo, non paludato». Un’inziativa che il dirigente del liceo Azuni Massimo Sechi ha condiviso pienamente, collaborando per renderla possibile e armonizzandola con le esigenze della scuola. «Siamo entrambi convinti - spiegano in una nota - che un tale incontro possa rientrare a pieno titolo nelle iniziative sul tema della legalità, portando un valore aggiunto nel permettere agli studenti di trovarsi di fronte a persone che sono a loro disposizione con la loro esperienza concreta».

L’iniziativa vedrà la presenza del direttore del carcere di Bancali Patrizia Incollu , dei responsabili dell’Area educativa, dell’Area sicurezza e di quella sanitaria, il cappellano del penitenziario e tantio altri esperti del circuito penale. I ragazzi potranno così conoscere e interloquire personalmente con figure che difficilmente rompono la riservatezza del loro lavoro.

L’incontro - sarà molto semplice e informale: i vari ospiti spiegheranno sinteticamente i loro ruoli per preparare un approfondimento grazie alle domande degli studenti. «È un’iniziativa - spiega Cecilia Sechi - che vorremo proporre ad altre scuole per rispondere e confrontarci con gli studenti sulle loro più pressanti esigenze di chiarezza e informazione, comprese auspicabili provocazioni. Come Garante sono infatti convinta che dobbiamo affrontare platee nuove, che siano palestre di confronto poiché rivolte a un pubblico di non addetti ai lavori e perché il primo passo e diritto per un confronto anche critico nasce dalla conoscenza che va a tutti gli interlocutori restituita».

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