La Nuova Sardegna

Sassari

tribunale

Maresciallo dei vigili urbani assolto dall’accusa di lesioni

Maresciallo dei vigili urbani assolto dall’accusa di lesioni

SASSARI. Lei condannata per calunnia e minacce (telefoniche), lui – che era stato denunciato da lei per lesioni e ingiurie – assolto perché il fatto non sussiste. L’ingarbugliata vicenda giudiziaria...

17 febbraio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Lei condannata per calunnia e minacce (telefoniche), lui – che era stato denunciato da lei per lesioni e ingiurie – assolto perché il fatto non sussiste.

L’ingarbugliata vicenda giudiziaria nella quale era finito nel 2006 il maresciallo della polizia municipale di Sassari Quinto Zedda si è conclusa nei giorni scorsi quando il giudice monocratico Marina Capitta ha condannato Alessandra Scarpa, 45enne di Sassari, a un anno e cinque mesi e a un risarcimento per danni morali e ha invece assolto Zedda (difeso dall’avvocato Nicola Satta).

Il 16 agosto di otto anni fa la donna si era presentata al comando dei vigili urbani per avere dei chiarimenti in merito alla notifica di un atto amministrativo. Il personale presente in quel momento le aveva spiegato che gli uffici preposti erano chiusi e che avrebbe potuto presentarsi il giorno successivo alle undici. Secondo quanto raccontato dal maresciallo Zedda «nonostante i dodici agenti presenti le avessero chiarito di essere impossibilitati a soddisfare la richiesta, la Scarpa pretendeva comunque una risposta immediata, minacciava denunce all’autorità giudiziaria e offendeva gli stessi agenti a voce alta tanto da disturbare il lavoro che svolgevano gli altri colleghi degli uffici vicini». A quel punto Zedda l’avrebbe invitata a lasciare immediatamente il comando. E a questo punto cominciano i guai perché secondo la donna il maresciallo l’avrebbe spinta e fatta cadere a terra. Il giudice non l’ha però pensata allo stesso modo e ha invece creduto alla versione fornita dal maresciallo: «Appena fuori dal comando la donna si è buttata a terra lamentando dolori in varie parti del corpo e lasciando a bocca aperta tutte le persone che avevano assistito alla scena». Era stato persino chiamato il 118 che l’aveva trasportata in ospedale. (na.co.)

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative