La Nuova Sardegna

Sassari

Giovanni al ministro Orlando: le bonifiche ambientali si fanno piantando alberi

di Gianni Bazzoni
Giovanni al ministro Orlando: le bonifiche ambientali si fanno piantando alberi

Porto Torres, lo studente tredicenne a nome del gruppo Plant for the planet annuncia il progetto per la messa a dimora di un milione di piante nell’isola

02 febbraio 2014
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PORTO TORRES. Tredici anni, studente della scuola media di via Gorizia a Sassari. Si qualifica come ambasciatore della giustizia climatica e di fronte al ministro dell’Ambiente Andrea Orlando parla per primo.

Giovanni Atzeni non tradisce la minima emozione: felpa celeste, maglietta bianca con la scritta «Plant for the Planet» - l’associazione che pianta milioni di alberi in ogni paese del mondo - passa dietro il tavolo e comincia.

Cinque minuti scarsi per fare riferimento alla povertà, ai morti per fame, alla crisi climatica. “Non capiamo perché nessuno faccia qualcosa e crediamo che questo sia dovuto all’orizzonte temporale degli adulti, hanno una visione che non tiene conto del futuro di molti di noi, bambini e ragazzi, che nel 2100 ci saranno ancora”.

Le aziende petrolifere fanno a gara per arricchirsi, si curano poco del territorio: “A Porto Torres abbiamo già attivato un progetto ambizioso, iniziare le bonifiche necessarie e che vengono promesse da troppi anni. Noi pensiamo che non debbano essere fatte con vecchi metodi ma con il fitorisanamento: il 22 dicembre abbiamo piantato 51 alberi alla zona industriale e ne vorremmo mettere a dimora un milione in Sardegna. Ci piacerebbe coinvolgere anche le aziende: consegno al ministro il nostro libro con un riassunto del progetto-Porto Torres”. Orlando ascolta, stringe la mano dell’ambasciatore che frequenta la terza media e applaude.

Poi - dopo gli interventi istituzionali e dei rappresentanti del Pd che lo accolgono nella sede delle associazioni per un momento che è elettorale ma non troppo - comincia proprio dal tredicenne. “Ringrazio Giovanni per l’introduzione, ed è importante che delle questioni ambientali se ne occupino anche i giovani. Io penso che accanto alla denuncia ci sia bisogno di capire cosa sta alla base dei meccanismi e come è possibile cambiare. Occorre spostare le risorse sulla ricerca e sull’innovazione”.

Poi il ministro dell’Ambiente - che qui si può dire a casa sua, come dice l’ex sindaco Luciano Mura, perchè metà del territorio dipende proprio dall’Ambiente – passa agli altri problemi sollevati. E prova a dare certezze.

Bonifiche. “Sulla discarica di Minciaredda il mio ministero non ha dato via libera al progetto semplicemente perchè non l’ha ancora ricevuto da Syndial. Chiederemo conto e se non arriveranno risposte in tempi ragionevoli adotteremo le azioni conseguenti. La darsena invasa dal benzene è un problema serio, come lo sono le falde contaminate da rifiuti. Non faremo sconti a nessuno, e per Porto Torres siamo disponibili ad adottare strumenti già sperimentati in altre realtà come Trieste e Piombino: per fare crescere insieme reindustrializzazione e bonifiche”.

“I gruppi 1 e 2 sono stati chiusi non per una persecuzione ma perchè erano fuori dai parametri. C’era bisogno di rispettare la legge. Non saranno riavviati. La proroga per la costruzione del quinto gruppo scade il 4 dicembre 2014”. Asinara. “Sono pronto a fare ciò che serve per definire le procedure e dare gli organismi di governo al Parco nazionale”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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