La Nuova Sardegna

Sassari

Il porto si riprende la leadership isolana

di Gavino Masia
Il porto si riprende la leadership isolana

Nell’ultimo trimestre del 2013 è stato lo scalo marittimo con il maggior volume di merci trasportate in Sardegna

23 gennaio 2014
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PORTO TORRES. Il porto turritano conferma il primato nel trasporto merci tra gli scali isolani con il collegamento tra Porto Torres e Genova. Nei mesi tra ottobre e dicembre 2013, infatti, sono aumentati i numeri rispetto al 2012, con la navi della Compagnia italiana di navigazione Tirrenia che hanno messo la “freccia” sulle altre compagnie concorrenti dimostrando che l’inversione delle navi nel periodo invernale da solo segnali positivi.

Dalle 3842 unità (camion, autoarticolati, semi rimorchi) di ottobre 2012 si è passati alle 4409 unità del 2013, le 3767 unità di novembre 2012 sono aumentate a 4939 nel 2013 e le 3491 unità di dicembre sono passate a 4958 il mese scorso. Cifre importanti che già l’anno scorso avevano indotto il segretario generale della Filt Cgil Arnaldo Boeddu a chiedere sulla tratta Genova-Porto Torres tipologie di navi con maggiori capacità di carico merci, anche se a discapito delle cabine passeggeri, almeno nei mesi invernali: sebbene quasi nessuno ai tempi avesse creduto all'idea e successivamente alla battaglia portata avanti da Boeddu, che chiedeva alla Cin Tirrenia di immettere sulla Genova-Porto Torres le due navi Amsicora e Bonaria che, rispetto a Bitya e Janas, hanno il doppio dei metri lineari di garage, adesso tutti si debbono ricredere. Ipotesi, per la verità, sposata quasi subito dall’ad di Tirrenia, Domenico Morace, che vedeva viaggiare semi vuote le navi della classe Nuraghes sulla tratta Cagliari-Civitavcehhia. «Il porto sino a un anno fa stava seriamente rischiando la chiusura – ricorda il segretario della Cgil Trasporti –, molte imprese erano in affanno, quasi tutte avevano dovuto far ricorso alla cassa integrazione ma adesso è diventato il primo porto della Sardegna per movimento merci e fatturato: i porti sono e debbono funzionare come una vera e propria industria, ed esorto tutta la classe politica del territorio di occuparsi anche di questa importante e fondamentale infrastruttura».

Il riferimento va agli infiniti problemi che si trascinano da tempo senza un apparente risoluzione: non avere ancora una stazione marittima adeguata, un terminal crociere con lavori che vanno avanti al rallentatore e una viabilità interna che guidi e governi i flussi di traffico. "Vi rendete conto delle potenzialità di una simile infrastruttura che, se adeguatamente aggiornata e ristrutturata, potrebbe produrre centinaia di buona occupazione e dare un forte contributo alla produzione del prodotto interno lordo?", chiede il segretario Arnaldo Boeddu. I suggerimenti raccolti dall’amministratore unico della Cin Tirrenia Ettore Morace, di mettere navi più capienti per il traffico merci sulla rotta dal porto turritano a quello ligure nei tre mesi invernali, hanno portato vantaggi agli operatori marittimi e alla stessa compagnia. Per queste e altre ragioni non bisogna abbassare la guardia e fare in maniera che i lavori infiniti del porto vengano portati a termine e vengano investite risorse fresche anche per avere un terminal che porti il turismo dei crocieristi anche in questa parte dell'isola. «Viste anche le imminenti votazioni per il rinnovo della classe dirigente regionale – conclude il segretario – ritengo opportuno chiedere ai candidati se, nel loro programma, sia prevista una vera e propria idea e un serio progetto di portualità del nord ovest dell'isola, oppure se, anche questa volta, si limiteranno alla solita passerella».

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