La Nuova Sardegna

Sassari

Elezioni regionali, Psd’Az l’accordo col centrodestra è sul programma

di Luca Rojch
Elezioni regionali, Psd’Az l’accordo col centrodestra è sul programma

Il segretario nazionale del partito, Giovanni Colli: “I punti sono quelli di 5 anni fa, è la legge elettorale che ci obbliga a stringere alleanze”

13 gennaio 2014
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SASSARI. Passeggia disinvolto sui cocci di vetro di una alleanza andata in frantumi. Giovanni Colli, segretario nazionale del Psd’Az, respira l’affanno di un partito che ha chiuso l’accordo al fotofinish con il centrodestra. Appena ha visto sfumare quello con il centrosinistra.

La svolta a destra. Ora gli eredi di Emilio Lussu si ritrovano accanto ai Fratelli d’Italia e a Forza Italia. Nella stessa coalizione da cui appena qualche mese prima erano andati via sbattendo la porta. Per settimane Ugo Cappellacci era finito al centro delle critiche degli esponenti dei quattro mori. Ora l’amaro lascia il posto all’amore, e il Psd’Az riscopre il fascino magnetico dell’ex governatore.

«Il consiglio nazionale ha approvato la decisione di andare con il centrodestra – dice Colli –. Saremo impegnati in questa campagna elettorale». Colli, che non ha mai nascosto la sua preferenza per un’alleanza con il centrosinistra, cerca di avvolgere in un mantello di diplomazia le incertezze che vive il suo partito. Fino a 24 ore prima concentrato per portare a casa un accordo con il Pd, e che ora si trova dall’altra parte della staccionata elettorale. Nessun disagio a sostenere questo matrimonio. E in fondo basta rispolverare il patto per le regionali del 2009. I punti da realizzare sono rimasti gli stessi.

«L’accordo con il centrodestra esiste da tempo – continua Colli –. I contenuti programmatici definiti nel 2009 restano validi. Il nostro addio sofferto alla maggioranza era legato proprio al ritardo con cui le richieste venivano portate avanti. Siamo convinti che con Cappellacci ci siano maggiori possibilità perché i punti per noi indispensabili vengano realizzati».

Il muro a sinistra. Colli parla anche della rottura con il Pd. «Il tavolo non è saltato sui nomi, sarebbe semplicistico. Abbiamo discusso per mesi senza trovare un punto di accordo complessivo. Non esistono colpe se questa alleanza non si è realizzata».

Il lato femminile. E il destino del Psd’Az sembra segnato da almeno due donne. Michela Murgia poteva essere un alleato e un candidato ideale per i sardisti. «Ma non si è mai aperto un dialogo – continua –, anche se alcune sue idee sono condivisibli». Persa anche la grande scommessa di Francesca Barracciu. «Per noi la sua candidatura era ideale – conclude – perché ottenuta con il sistema delle primarie. Siamo grandi sostenitori di questo metodo».

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